Si arricchisce di un nuovo capitolo l’affaire chiusura tribunale di Bitonto.
Dopo l’ammissibilità del referendum voluto da 9 Regioni (tra cui anche la
Puglia) sulla cancellazione delle sedi distaccate degli uffici giudiziari,
arriva un nuovo colpo di scena. Il ministro della Giustizia Annamaria
Cancellieri, infatti, ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato contro la
sentenza del Tar Puglia del 3 ottobre scorso, che aveva salvato il tribunale
cittadino (seppur fino a febbraio 2014) dall’accorpamento con gli uffici di
Modugno, imposto da un decreto ministeriale dell’agosto scorso.
Lo ha affermato ieri il presidente degli avvocati
bitontini, Lillino Calamita, che ha precisato come il Comune non sta a
guardare. Da Palazzo Gentile, infatti, hanno deciso di resistere in giudizio al
ministro. «In un periodo di profonda
difficoltà – ha sottolineato il sindaco Michele Abbaticchio – il tribunale rappresenta l’unico baluardo
che dà continuità alle operazioni delle forze dell’ordine».
La pronuncia del Consiglio di Stato, che dovrebbe
arrivare il 3 dicembre, preoccupa e non poco i legali bitontini sia perché immediatamente
eseguibile (e, in caso di accoglimento della richiesta del ministro, l’accorpamento
a Modugno sarà immediato) sia perché potrebbe influenzare poi la decisione del
Tar pugliese il prossimo mese di febbraio.
Nonostante tutto, comunque, gli avvocati hanno annunciato che non organizzeranno (almeno
per ora) azioni di protesta o contestazione come successo nei mesi scorsi.