Estorcere impressioni e sensazioni a Silvano Intini alla vigilia di una partita ufficiale delle sue Leonesse è impresa tostissima, quasi come vincere nella stessa stagione Scudetto e Coppa Italia nel calcio a cinque femminile…
Bene, ora possiamo tranquillamente affermare che non solo lui è riuscito a concretizzare la suddetta prodezza agonistica con il suo Dream Team, perché noi siamo stati capaci di andare ben oltre l’ottenimento di un paio di frasi (magari pure “di circostanza”) dal super-patron del Bitonto C5 in rosa campione di tutto, anche di consensi, seguito e simpatia.
Un autentico “caso nazionale”, come perfettamente sottolineato dallo stesso Silvano, che è stato addirittura obbligato dallo scrivente a donarci un bel po’ del suo prezioso tempo di imprenditore, marito, padre e dirigente sportivo per rispondere ad una discreta raffica di domandine.
Eppure domani, al Palazzetto dello Sport “Vito Pinto” di Mola di Bari (calcio di inizio alle ore 18:15), verrà messo in palio il primo trofeo pesante della nuova stagione, la Supercoppa Italiana, con il benaugurante remake della finale di Coppa Italia dello scorso 23 aprile tra le formidabili funambole neroverdi allenate da mister Marzuoli e il temibile Kick Off di San Donato Milanese…
Signore e Signori, a voi il “Silvano Intini pensiero 2023-2024”.
Che vigilia è per te e per la squadra? Sappiamo che tu vivi sempre molto intensamente i giorni che precedono eventi agonistici importanti…
“I giorni precedenti le partite sono sempre pieni di ansie, di piccoli dettagli da sistemare. Basti pensare alle decine, centinaia di richieste di biglietti che stiamo ricevendo da tutta Italia… Per questi motivi, l’unico mio contatto con la squadra resta l’allenamento di rifinitura. È vero, vivo sempre molto intensamente le partite e le loro vigilie, questo evento non fa eccezione perché si tratta di una sfida secca assolutamente importante. Ma ciò che conta è che la squadra sia tranquilla e posso garantire che lo è, poiché guidata da gente esperta in finali e di vittorie, un gruppo di spessore composto da ragazze abituate a vivere momenti come questi. La volontà delle nostre Leonesse è quella fare bella figura dinanzi a tanto pubblico, poi per quanto riguarda il risultato si vedrà…”
Soddisfatto della squadra allestita o pensi che si possa ancora completare con qualche tassello anche a stagione in corso?
“Sono contento del mercato che abbiamo fatto perché, come già detto in altre occasioni, non è figlio dell’improvvisazione, ma di una mirata programmazione. Dovevamo prendere una straniera in grado di fare la differenza come le altre, una italiana forte e di prospettiva oltre ad un portiere giovane capace di crescere, insieme a Rosy, al fianco di Bianca Castagnaro. Il sacrificio – causa dettami regolamentari –di Carol (Cenedese, ndr) ci è costato molto sia a livello umano che sportivo, ci tengo molto a dirlo. Tornando al roster allestito, il fatto che abbiamo completato le operazioni di mercato prima di tutti dimostra come fosse programmato e delineato da tempo ogni singolo particolare; da quando siamo in Serie A ci muoviamo così e puntiamo a farlo anche in futuro. Poi, tutte le squadre sono migliorabili o perfettibili, ma questo è il nostro roster e queste sono per me, oggi, le giocatrici più forti del mondo!”
Da patron fin qui iper-vincente, come ci si approccia ad una nuova stagione dove, si sa, confermarsi è sempre più difficile che vincere la prima volta…?
“Ogni anno in Serie A è difficile, complesso da interpretare e affrontare. Ho imparato che nella massima categoria, indipendentemente dal traguardo per cui si compete, si è pieni di problematiche da superare e di situazioni improvvise. Tra le peggiori insidie vi è proprio quella di presentarsi all’inizio della stagione da campioni in carica con tutti che ti considerano la favorita n. 1… Ma noi rimarremo sempre noi stessi, non siamo obbligati a vincere di nuovo bensì a fare bella figura ovunque. E poi ci sono altre squadre fortissime come il Montesilvano, il TikiTaka che vorrà sicuramente ‘rivalersi’ e arrivare fino in fondo anche quest’anno, il Falconara che è partito a fari spenti ma ha una squadra da primi quattro posti e poi la nostra avversaria di domani, il Kick Off, che sebbene giovane è un gruppo pieno di talento ed esperienza a certi livelli. Sarà sicuramente una stagione difficile, da vivere dall’inizio alla fine”
E la piazza, cioè la tua amata città di Bitonto, come la stai percependo? Pronta e carica per una nuova stagione da protagonista assoluta?
“Quello che facciamo è per la città, per i bitontini, che ci ricambiano con un affetto e una passione probabilmente mai visti prima a Bitonto. Incontro continuamente gente che non vede l’ora di ripartire e ricominciare a tifare, di tornare a gioire al ‘Palapansini’. In città si respira un’aria bellissima, ormai le giocatrici sono riconosciute da tutti e fermate ad ogni angolo, vedo gente che veste i propri animali domestici con la divisa del calcio a cinque femminile o che prepara i grembiulini scolastici dei propri figli con logo e scudetto della squadra. Siamo diventati un ‘caso’ a livello nazionale per la passione dei nostri tifosi, pazzesco!”
Ultima domanda. Chi sono le squadre secondo te da tenere d’occhio quest’anno non solo in Italia, ma anche per l’altro, nuovo, grande obiettivo internazionale del futsal femminile bitontino…
“Come già detto, Montesilvano, TikiTaka, Falconara, Kick Off, in Italia, che poi sono state le migliori della scorsa stagione, assieme al Bitonto. A livello internazionale, ci approcceremo quest’anno al primo torneo della nostra storia; ci troveremo di fronte mostri sacri del futsal femminile europeo, come il Burela o il Benfica, appartenente quest’ultimo alla polisportiva portoghese ai più nota per il calcio a undici. Andremo a confrontarci con loro a metà dicembre, in Spagna, e oltre all’emozione di esserci sarà l’occasione per capire a che punto siamo nel nostro progetto di crescita. Quello che sta succedendo è a volte difficile da credere e spiegare a parole, ma quanto fin qui conquistato ci è sempre costato fatica, sudore, lavoro e sacrifici. Se le vittorie arrivano, ti rendono ancor più orgoglioso del percorso che stai facendo e noi possiamo davvero ritenerci fortunati”.
Come dargli torto…?