Sino a
pochi anni fa, cinque per l’esattezza, il signor Giuseppe poteva
tranquillamente dire di trascorrere una vita normale. Aveva un lavoro
come carpentiere, una moglie e due figli, un tetto sotto il quale abitare.
Adesso,
tutto è precipitato.
Terribilmente diverso e complicato.
Gli è
rimasta soltanto una cosa. La sua auto, che da un paio di settimane è
diventata la sua casa.
Il perché è facile capirlo.
Il lavoro –diventato più pregiato dell’oro in questo periodo di crisi, e chi lo
ha è davvero fortunato – è sparito, quella che per anni è stata
la sua compagna non gli è più accanto a causa di una separazione, i
figli continua a vederli ma abitano insieme alla ex moglie.
E la
casa, quella vera? Da un po’ di tempo non ha più neanche quella.
Per
Giuseppe, allora, 44 anni, la vita è diventata davvero una montagna.
«La sto salendo – dice ai
microfoni di Giovanna Bruno e del Tg Norba – ma spero che
prima o poi arriverà la discesa. Nel frattempo cerco di essere forte
e prego tutti i giorni».
Per
un periodo l’uomo è stato ospite di una casa alloggio per padri
separati poi però, reagendo alle provocazioni di due suoi “colleghi”
e per colpa di una truffa, è finito per strada.
Giuseppe,
ovviamente, ha chiesto aiuto al Comune. Dai Servizi sociali gli hanno
risposto, perché a gennaio è riuscito ad avere un piccolo
contributo economico, ma la pecunia è finita da un pezzo.
Il
sindaco Michele Abbaticchio – sempre all’emittente televisiva
diretta da Enzo Magistà – ha promesso che parlerà con gli
assistenti sociali per studiare meglio il problema e, quindi, capire
il da farsi.
Si
parte da un punto chiave, però, che si chiama priorità. Da Palazzo
Gentile, infatti, si cerca di aiutare innanzitutto chi ha figli a
carico e i fondi, si sa, sono quelli che sono.
Giuseppe,
oltre a quelle soluzioni che potrebbero tamponare il problema, ha le
idee chiare su quello che desidera. «Per stare davvero bene, la
medicina è soltanto trovare un lavoro».