Dall’avvocato Grazia Coviello riceviamo e pubblichiamo la seguente “Lettera al Governo”. “Caro Presidente del Consiglio, cari ministri, cari tutti…. La presente per esprimere tutto il mio disappunto in merito alle Vostre scelte su una Istituzione, quella scolastica, ferma a tempi biblici. Nulla è stato previsto (a parte i banchi a rotelle) per renderla sicura e benevola verso i ragazzi e i docenti. Nessun depuratore d’aria né altre misure idonee ad arginare il noto virus che ormai da tempo ci attanaglia. Forse anzi sicuramente nemmeno a Carlo Magno sarebbe balenato in testa, come soluzione di contenimento del contagio, di tenere i bambini e i docenti al gelo , in mezzo a correnti d’aria, imbavagliati per ore e costretti a distanze fisiche gli uni dagli altri. Che ricordi avranno i nostri figli? Può chiamarsi ancora scuola questa? Lasciateli a casa i bambini e gentilmente ammettete che attualmente l’unico mezzo idoneo a garantire un’istruzione sana e priva di ulteriori conseguenze dannose resta la didattica a distanza. Il resto è utopia”.