Tre
classi dirottate all’Istituto tecnico tecnologico “Alessandro
Volta”, le altre lì dove sono, nell’edificio tra via Leopardi e
via Carrara.
Soluzione
parziale per i circa 400 ragazzi della scuola “Anna De Renzio”,
per i quali da mesi il Comune sta cercando di trovare una nuova
location.
Più
dignitosa, nuova a livello strutturale perché non a norma, ed
economicamente più vantaggiosa per le casse comunali.
Il
problema è notorio.
L’attuale
edificio che ospita gli studenti costa ogni anno 70mila euro di
fitto, cifra che l’amministrazione non intende più sostenere. Per
questo, allora, definitivamente tramontato il progetto di realizzare
un edificio nuovo di zecca, si è scelto di dirottare altrove.
Tutto
sembra già deciso, in realtà, ma si andrà avanti per piccoli passi
e poco cambierà per l’anno scolastico ormai ai nastri di partenza.
Per il 2015-2016, allora, soltanto
tre classi traslocheranno. Il Comune, infatti, ha chiesto all’ex Itis
«di rendere disponibili
le tre aule più i servizi igienici ubicati nell’ala retrostante
dell’edificio scolastico, con accesso in via Ludovico d’Angiò (in
realtà, l’accesso è da via Vincenzo Nunzio Cerrotti, ndr)».
«La
scelta dell’Itt – spiega
la nota inviata dal sindaco Michele Abbaticchio il 17 agosto – è
favorita dalla comoda logistica che consente un ingresso separato e
autonomo degli alunni e dal facile raggiungimento rispetto la sede
centrale di via Leopardi».
«Prendiamo
atto – spiega
la dirigente dell’istituto, Giovanna Palmulli – della
nota del primo cittadino e ovviamente diamo la nostra disponibilità, ma il problema è rappresentato dalle aule che sono state scelte per
ospitare i ragazzi della De Renzio».
Una
di queste, infatti, «è
inagibile da tanti anni – sottolinea
– è sprovvista
di termosifoni, è piccolissima e nella zona perimetrale c’è
presenza di umidità con calcare. Anche il servizio igienico è
inagibile e ha bisogno di interventi strutturali abbastanza seri.
L’unico bagno che funziona è quello dei docenti, ma non è
spazioso».
Non
è tutto, perché un’aula scelta sarebbe quella riservata
esclusivamente ai disabili, che non possono andare altrove, e
un’altra sarebbe già occupata da una classe quarta, anche lei
impossibilitata a spostarsi in quanto la loro aula è inagibile.
Morale
della favola, allora, «soltanto una classe al momento –conclude Palmulli – è in grado di ospitare i ragazzi. Basta
fare una pulizia generale».
Già,
ma chi si occuperà di questi lavori? «Il ripristino degli
ambienti – sottolinea la nota del sindaco – sarà a carico
della scuola De Renzio, che dovrà garantire il rispetto degli
standard minimi di abilità previsti per legge».
Il
dirigente scolastico della “Anna De Renzio”, Anna Teresa
Bellezza, però, ai nostri taccuini afferma che dal Comune non è
arrivata alcuna comunicazione ufficiale di eventuali spostamenti, e
che tutto sarebbe fermo a una «chiacchierata informale» svoltasi
a luglio con il vicesindaco Rosa Calò.
«Abbiamo
preso questa decisione – ragiona invece Abbaticchio – perché
i lavori all’istituto comprensivo Modugno-Rutigliano non sono ancora
stati completati. Per quest’anno, quindi, non ci sarà alcun
trasferimento, a parte le tre classi».