“Hai ragione sulle rotatorie di Piazza Marconi, Domenico (Damascelli, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, che lo aveva interrogato al riguardo). Siamo partiti quando in quell’area non c’era niente e c’era una situazione selvaggia. Poi, abbiamo creato quella situazione provvisoria ed è iniziato un autentico calvario, con proposte avanzate e incontri con la Sovrintendenza. Sarebbe bello e auspicabile recuperare le chianche fino a corso Vittorio Emanuele, ma servirebbero milioni di euro. Non basterebbero solo i fondi comunali“.
Parole, musica e confessione del sindaco Michele Abbaticchio, che ha risposto con franchezza ed onestà al politico azzurro, che aveva definito quei cordoli gialloneri dinanzi a Porta Baresana “brutti e pericolosi“, poi proprio lì, “in una piazza centrale simbolo della vita cittadina, dove in tanti passeggiano, e biglietto da visita per ogni turista che venga a visitare la nostra città. Fanno schifo“.
“I lavori più volte sono stati annunciati e rimandati. Quali sono i tempi?“, ha incalzato il consigliere nazionale ANCI.
E il primo cittadino ha annunciato: “Domani (oggi per chi legge, ndr) apriremo le buste con le offerte giunteci nell’ambito del bando di gara e sceglieremo. Faccio “mea culpa” per i ritardi“.
Ordunque, una riflessione conclusiva urge.
Fatta salva la buona fede di Michele Abbaticchio – essendo colui che decide, è impensabile (e, conoscendolo, non abbiamo dubbi) che si fosse avventurato in un ardito tentativo di innovazione a detrimento della comunità -, rivolgiamo un pensiero accorato a tutti quei salivari palafrenieri che, orbi, insorgevano adirati contro di noi, quando segnalavamo l’obbrobriosa presenza di quei “cosi” in pieno centro.
E ora che faranno?
Si confonderanno le lacrime con la saliva?