Ricorso al Consiglio di Stato per annullare e magari invertire la decisione del Tribunale amministrativo regionale (Tar), che due mesi fa ha dato un no secco all’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la realizzazione della discarica in contrada Colajanni.
È l’ultimo capitolo della vicenda Ferlive che da un quasi un decennio, tra primo tentativo e secondo tentativo, sta tenendo sul fiato sospeso tutti quanti ma anche parte dell’hinterland. La società tenta l’ultima carta in un periodo sicuramente non facile in quanto, oltre al diniego della discarica da parte dei giudici amministrativi pugliesi, dalla Regione Puglia è arrivato anche un pre-rigetto sul Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) per poter smaltire altre tipologie di rifiuti, oltre a quelli speciali non pericolosi. La decisione di Ferlive è arrivata nelle scorse ore e, in particolare, nell’ultimo giorno disponibile per poter presentare il ricorso.
Gli ambientalisti non sono stati colti di sorpresa. Ma sono (sempre) pronti alla battaglia. «Attendiamo di conoscere al più presto la data dell’udienza – sottolineano dal comitato “Ambiente è vita” -, certi che la nostra amministrazione è pronta per contrastare ancora una volta la realizzazione della discarica nel nostro territorio. Noi saremo al suo fianco e ci difenderemo nelle sedi opportune, come abbiamo già fatto in passato, rappresentati egregiamente dalla nostra avvocatessa Rossella Chieffi. Un po’ lo aspettavamo. La Ferlive ha presentato appello senza chiedere la sospensiva e si dovrà aspettare un tempo non definito». «Dalla lettura sommaria delle motivazioni del ricorso – spiega, invece, Domenico Masciale, referente di “Italia nostra” – siamo fiduciosi che il Consiglio di Stato non potrà che confermare la sentenza del Tar. Siamo delusi, invece, dalla Città metropolitana che, all’indomani della pronuncia dei giudici amministrativi, avrebbe dovuto concludere l’iter amministrativo con una revoca in autotutela dell’Aia (da lei stessa concessa a novembre 2022, ndr) e di tutti gli atti amministrativi connessi, ma così non è stato». «Con la notifica del ricorso in appello in Consiglio di Stato – ragiona Giuseppe Cazzolla di “Fare verde” – la società Fer.Live ha dimostrato che non ha alcuna intenzione di rinunciare ( nonostante abbia attivato anche il procedimento di Paur, innanzi alla Regione Puglia) ai diritti acquisiti nel corso di questi anni. Sappiamo, però che il dipartimento ambiente della Regione ha già comunicato che emetterà un provvedimento di diniego alla richiesta della società proponente ( provvedimento, però, quest’ultimo non ancora definitivo), mentre in Consiglio di Stato si dovrà confermare totalmente la sentenza del TAR Puglia. Le associazioni, come tutti i cittadini, nel garantire ancora una volta il proprio supporto tecnico e civile si auspicano che l’Amministrazione comunale continui a battersi per la difesa e la tutela del territorio e del futuro delle nuove generazioni».
Anche dal Comune sono pronti a riaffilare le armi. «Noi continueremo nella nostra battaglia – afferma il sindaco Francesco Paolo Ricci -, seguendo una linea di massima fermezza con le azioni già poste in essere, con le realtà associative che si sono costituite in giudizio. Fermo restando gli aspetti di natura tecnico-giuridica-processuale ora al vaglio dei consulenti legali del comune, la linea è che continueremo con fermezza a respingere. Confidando in un ottimo provvedimento di 1° grado favorevole, che non lasciava molto spazio a dubbi».