“Sulle dimissioni dell’ormai ex assessore Di Gioia, Emiliano dice che la politica è gestire le cose che non si riescono a fare. Si sbaglia: fare politica significa mettersi a servizio dei cittadini ed impegnarsi per cercare di risolverne i problemi. Il presidente si lancia in prediche parlando anche alle ‘future generazioni di politici’. Ma da che pulpito? Lui che utilizza il potere per il potere e lo accentra nelle sue mani anche a costo di provocare danni alla collettività. Di Gioia ha parlato di una grave carenza di personale e di dirigenti nell’assessorato: su questo, Emiliano non risponde. Come pure non dice nulla sulla possibilità che la Puglia, con le dimissioni dell’ex delegato, perda un ruolo fondamentale per le politiche agricole: quello di coordinamento degli assessori all’agricoltura di tutte le regioni italiane in sede di conferenza Stato-Regioni. Una responsabilità pesantissima per il governatore. Ed oggi Emiliano detiene la delega all’Agricoltura come già quella alla Sanità, con risultati drammatici: liste d’attesa chilometriche, chiusure di reparti e medicina territoriale al palo, ticket salati e sperperi che continuano ad accumularsi. Ci voleva – e ci vorrebbe – un assessore impegnato h24, perché non si può gestire un servizio essenziale nei buchi di tempo. Ma Emiliano non molla l’osso. Succederà anche per l’agricoltura, che già soffre profondamente per i disastri di cui è corresponsabile: Xylella, Piano di Sviluppo Rurale e danni delle gelate. Per fortuna, quest’agonia per la Puglia volge al termine e nel 2020 si potrà finalmente dare alla Regione un governo del ‘fare’, operativo e concentrato sulle esigenze del territorio”.