Due organizzazioni
non governative, insieme a Bitonto per operare nel mondo dell’adozione
internazionale.
Stiamo parlando del CIFA for Children e delll’A.N.P.I.L Onlus (Amici Nella Promozione
Internazionale Lasalliana), due enti che il prossimo 8 marzo apriranno a
Bitonto, in via Giacomo Leopardi 37,
la loro sede regionale, la prima ed unica per tutto il mezzogiorno d’Italia. Lo
faranno con una cerimonia che avrà inizio a partire dalle ore 10, presso la
Sala degli Specchi di Palazzo Gentile, con un dibattito pubblico “Il
sostegno del terzo settore alla Famiglia, tra mille difficoltà”. Interverrà
il sindaco Michele Abbaticchio per i
saluti di benvenuto, per poi lasciare spazio agli interventi di CIFA e ANPIL,
che presenteranno le loro organizzazioni e le ragioni dell’apertura a Bitonto.
A seguire una tavola rotonda, con la relazione ANPIL su “Le difficoltà
relazioni in famiglia. Sinergia di sostengo Pubblico e Privato Sociale in
azione di Rete” e con la relazione CIFA su “Far crescere le famiglie – tra desiderio
e difficoltà”. A chiudere l’inaugurazione della nuova sede ANPIL – CIFA in via
Leopardi 37.
A presentare l’iniziativa
ci hanno pensato ieri mattina Gianfranco
Arnoletti, presidente nazionale del CIFA, e Michele Augurio, responsabile tecnico per la Puglia di entrambi gli
enti.
«CIFA
è un ente autorizzato per le adozioni internazionali ed è il più grosso ente
italiano che se ne occupa – ha dichiarato Arnoletti,
presentando l’organizzazione di cui lui è presidente –. Si tratta di un’organizzazione spontanea nata 34 anni fa da famiglie
che hanno adottato, ben prima che il governo italiano facesse una legge ad hoc.
Operiamo tra i 15 e i 20 Paesi nel mondo: nel Sudamerica come in Brasile, Perù,
Haiti, Colombia, Panama; nell’est Europa, dopo la caduta del Muro di Berlino,
in Russia, Bulgaria, Ucraina, Moldavia, Kazakhistan; in Africa, ed in
particolare in Etiopia, Togo, Congo; in Asia, e dunque in Cambogia, Vietnam, Filippine,
Thailandia, india, Sri Lanka, Cina».
«Abbiamo
4 sedi, a Torino, Venezia, Ancona e Roma – ha continuato Arnoletti
–. Il nostro compito è quello di
accompagnare le coppie dal momento in cui esprimono la volontà di fare l’adozione
fino a dopo l’adozione, cioè noi prendiamo la coppia che esce dal tribunale col
decreto di idoneità e la accompagniamo sino all’incontro con un bambino in un Paese
del mondo. Poi dopo seguiamo l’inserimento del minore in famiglia e nel tessuto
sociale, fino ai 18 anni».
Un iter lungo, che
può durare mediamente sui tre anni, cioè dal momento in cui la coppia presenta la
domanda al Tribunale per l’idoneità di adozione fino all’arrivo del bambino. I tre
anni però si possono allungare se in alcuni Paesi ci sono delle chiusure
dettate da cambi di Governo, o situazioni interne al Paese particolari, mentre
è più facile e rapido il tutto se alcuni Paesi in via di sviluppo ratificano la “Convenzione de L’Aja”, che regola lo stato dell’adottabilità a livello
internazionale. La velocità nell’adozione dipende anche dalla disponibilità
della famiglia ad adottare bambini a seconda dell’età e dello stato di salute.
«ANPIL
è un’organizzazione non governativa che si occupa di cooperazione in Paesi dove
CIFA fa le adozioni, supportandoci negli aspetti informativi e formativi, oltre
che burocratici, facilitando l’inserimento affettivo, emotivo e culturale del
bambino – ha spiegato Michele Augurio, originario proprio di
Bitonto ma da diversi anni operativo al nord –. ANPIL si occupa di sostegno alla genitorialità, si occupa di cooperazione
internazionale e di adozione internazionale con il sostegno a distanza. Quando il bambino arriva qui da noi si deve
abituare ad una società diversa, costruire rapporti relazionali ed affettivi. Per
questo lavoriamo da anni sull’aspetto della post-adozione, prima nell’accompagnamento
delle coppie a misurarsi nella diversità e poi nella creazione dei legami
affettivi».
Ma perché ANPIL e
CIFA sbarcano a Bitonto? «Per offrire ai
pugliesi l’opportunità di adottare nelle nostre sedi senza doversi spostare ad Ancona,
la sede più vicina. In questo sportello libero e aperto lavoreremo molto sul
recupero delle relazioni e sulla genitorialità complessiva. Non ci occuperemo
solo di adozione internazionale ma anche di problematiche familiari di persone
che non hanno nulla a che vedere con le adozioni».
Quanto, invece,
alla collaborazione con l’amministrazione comunale bitontina, idee chiare e
massima apertura da parte dei referenti delle due organizzazioni.
«Abbiamo
dato una disponibilità piena all’Amministrazione nell’ambito dello spazio
famiglia, ma è una disponibilità che va costruita. Siamo a completa
disposizione dell’Amministrazione, vogliamo e dobbiamo agire in rete,
considerando le altre realtà presenti, per costruire progetti per il recupero delle varie
situazioni, anche per l’Unione Europea».