La Regione Puglia è
pronta a rafforzare l’offerta della sua sanità territoriale con una mossa che
si preannuncia vincente.
Ventinove milioni di
euro per 750 posti letto in più e
una riconversione di alcuni ospedali chiusi dal piano di rientro, praticamente
la parte più colpita dai tagli degli ultimi anni.
Lo ha annunciato ieri
l’assessore alla Sanità, Donato
Pentassuglia, (dopo aver portato martedì la delibera in giunta).
Con quest’offerta si
potranno triplicare le disponibilità negli hospice, residenze socio sanitarie
ed ambulatori, Irccs, strutture ecclesiastiche, case di cura private e
accreditate, spazio anche per dodici reti cliniche tra cui Rete emergenze
cardiologiche, ictus, punti nascita e oncologica.
Meno buone le novità
per la parte relativa alla sanità ospedaliera in attesa di conoscere i tagli
che il Governo varerà nei confronti delle Regioni.
Viene istituito anche
lo Sten sistema di trasporto di
emergenza neotale e si definisce la programmazione per la costruzione di
quattro nuovi ospedali: Andria, Sud – Est Barese, Sud Salento e Nord Barese.
Ci sarà anche un
potenziamento dei presidi territoriali che si rafforzeranno con 315 posti letto
destinati alle Residenze Sanitarie
Assistenziali e 356 posti letto nell’ambito degli ospedali di comunità, novità del piano di riordino: si tratta di
piccoli ospedali con capienza di 20 posti letto.
La rimodulazione ha
previsto dei posti nuovi anche per l’ex nosocomio bitontino che allarga di 32
posti il suo presidio (ora ce ne sono 12 presso l’Unità degenza territoriale e 4 a disposizione della sala operatoria).
Una novità quindi per
ambulatori, consultori, day service medici e chirurgici per decongestionare gli
ospedali alle prese con l’aumento dei pazienti.
La speranza è quella
che con i nuovi posti all’interno del nostro distretto ci sia anche un potenziamento
nel funzionamento degli ambulatori e … chissà se potremmo sperare in un Punto
di Primo Intervento che tramuti – visto che da tanto si prospettava – in
Pronto Soccorso di Primo.