Una storia esemplare di dovere compiuto per anni in modo impeccabile e, finalmente, riconosciuto come si doveva. Ma ci son volute le carte bollate perché ciò avvenisse.
Dunque.
Il Comune di Bitonto ha riconosciuto all’ex funzionario Vincenzo Buquicchio, un risarcimento di 20.000 euro per danno non patrimoniale collegato al mancato inquadramento di dirigente.
La conciliazione è stata sottoscritta dinanzi alla sezione lavoro della Corte di Appello di Bari nell’udienza del 10 settembre dal funzionario col proprio avvocato Raffaele Capaldi e dalla dott.ssa Tiziana Simone per il Comune con l’avvocato Franco Mercutello.
Il dott. Buquicchio aveva presentato nel 2018 un ricorso giudiziale, rivendicando il ruolo di dirigente svolta nel settore demo-economico del Comune dall’ottobre 2010 all’ottobre 2014; e aveva lamentato che, nonostante la formale presenza di un dirigente (nel ruolo in effetti si erano alternati ad interim dirigenti di altri settori), aveva in effetti diretto e coordinato personalmente tutti gli uffici.
In primo grado, la sentenza era stata favorevole al Comune per assenza di prova sull’esecuzione di mansioni dirigenziali ulteriori a quelle risultanti dall’incarico di titolare di posizione organizzativa. In sede di appello il dott. Buquicchio aveva però eccepito che dallo stesso conferimento di tale incarico emergeva lo svolgimento di compiti di dirigente.
Nell’attribuirgli la posizione organizzativa gli erano state delegate, infatti, mansioni di contenuto sostanzialmente dirigenziale, dalla responsabilità dei procedimenti sino all’adozione del provvedimento finale, dal coordinamento di strutture complesse alla gestione dei progetti sino alla responsabilità piena di tutti gli atti amministrativi di competenza dirigenziale delegati, mentre residuavano al Dirigente in carica solo compiti marginali (come presidenza di commissioni di concorso o adozione dei provvedimenti disciplinari), di cui in pratica non vi era nemmeno necessità di svolgimento, tanto che nessun atto firmato dal Dirigente era stato depositato dal Comune.
Buquicchio, inoltre, sosteneva che il conferimento di una posizione organizzativa per tutti gli uffici (demografia, attività produttivo, sviluppo economico, cimiteri, elettorale statistica e servizio civile) dimostrava appunto che nei fatti dirigeva l’intero settore.
Il Comune si era costituito in secondo grado ribadendo che le attività svolte dal Buquicchio rientravano a tutto tondo nella figura della posizione organizzativa, vista anche la presenza del dirigente.
La Corte d’Appello prima di decidere la causa ha invitato le parti ad una soluzione conciliativa che è stata trovata dopo diversi incontri e trattative, con il riconoscimento della somma poi indicata nel verbale di conciliazione.
Il dott. Buquicchio esprime massima soddisfazione per l’esito della controversia: “Ringrazio innanzitutto l’avvocato Raffaele Capaldi che mi ha difeso con successo in sede di appello illustrando con efficacia le mie ragioni e portando a termine con esito soddisfacente la trattativa. Al di là dell’aspetto economico, sono contento perché ho sempre trasfuso le massime energie nell’attività lavorativa svolta per oltre 40 anni al Comune di Bitonto, come riconosciutomi anche in altri Enti Locali e Governativi, e sono stato per lunghissimo periodo il punto di riferimento del settore anagrafe, sempre a disposizione delle esigenze dei cittadini“.