Alcune idee sono state lanciate, e sono quelle che pensano tutti coloro che guardano con occhio critico la città: rendere visibili le fermate dei pullman e installare su ciascuna di esse il percorso effettivamente svolto; dare più ampia comunicazione – anche sui Social e tramite l’uso della stampa – agli orari delle linee del trasporto, dove è possibile acquistare i biglietti, e anche il costo effettivo delle corse. Tutte cose – a ben pensarci – elementari, e che dovrebbero essere alla base di un qualsiasi trasporto locale.
A Bitonto, invece, sono questioni che non funzionano e che da Palazzo Gentile intendono, finalmente, far invertire la rotta. E l’assemblea di ieri pomeriggio (purtroppo, c’è da dire, in pochissimi hanno risposto, e non è stato un bello spettacolo, e non diamo solo la colpa all’orario) va proprio in questa ottica. Prendere atto – anche se i numeri, forse in modo incredibile, dicono altro – che il servizio di trasporto pubblico non è come dovrebbe essere, e prendere le adeguate misure. Sia perché lo chiede l’Unione europea, che spinge per una riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 40 per cento entro il 2030, sia perché lo vuole la città dell’olio e del sollievo, che si è messa in testa l’idea di essere smart con svariati Piani sulla mobilità ed energia sostenibile. E anche perché si vuole evitare a ogni costo la mannaia che potrebbe “regalarci” la Regione Puglia, pronta a tagliare ben 247mila chilometri sulla nuova percorrenza, con aggravio, quindi, dei costi per ogni singolo utente ed ente locale.
L’assessore al ramo, Rosa Calò, che ha voluto fortemente questo forum insieme al corpo della polizia locale, è la prima a essere consapevole che qualcosa non quadri (clicca qui per articolo https://bit.ly/32JYRB5). E pure ammesso che da Palazzo Gentile stanno preparando, magari già entro la fine dell’anno, una novità. Si chiama carta d’argento, altrimenti detto una sorta di ticket della durata annuale da dare agli anziani – ci sarà un apposito Avviso Pubblico – per viaggiare sui mezzi cittadini. Al momento costa 15mila euro, stanziati dai fondi dell’assessorato al Welfare. E c’è pure la possibilità di poter comprare pullman nuovi di zecca, ben sei, con un finanziamento di due milioni di euro.
Michele Ventrella, rappresentante della “Miccolis SpA Autolinee”, numeri alla mano ha provato a smontare che i pullman siano sempre vuoti, e che la Regione debba usare le forbici contro di noi. Dal 2014 al 2018, infatti, c’è stato un incremento dei viaggiatori (il boom è stato nel 2016, ndr), di biglietti di corsa semplice, di abbonamento settimanale e mensili. E non sono neanche pochi, purtroppo, quelli che viaggiano sprovvisti di titolo di viaggio.
Quando gli incassi superano la convinzione popolare, allora.
Un’altra questione, importante, però, è anche quel progresso culturale – lasciare la macchina a casa e viaggiare con i mezzi pubblici – che non alberga ancora nelle modalità di fare dei bitontini, nonostante siano stati messi in campo non pochi tentativi. Li ha ricordati il comandante dei vigili urbani Gaetano Paciullo: il Park & Ride, un fallimento. La Zona a traffico limitato nel Centro storico. L’intenzione, mai attuata, di aumentare le tariffe del parcheggio a pagamento nelle zone centrali della città.
La conclusione di tutto, allora? Ci si riaggiorna, con la speranza che gli appunti presi sulle indicazioni – c’è anche il suggerimento di incrementare le corse verso le frazioni nel periodo estivo, specie quelle serali – si tramutino presto in azioni concrete.