La famiglia Fazio ha una peculiarità che poche hanno e che certamente nulla ha fatto per guadagnarsi. Può contare ben tre angeli: uno lassù, in cielo fra gli angeli, Michele il suo nome; due quaggiù, sulla terra fra gli uomini, Pinuccio e Lella, genitori del piccolo. Che fu ammazzato per errore la sera del 12 luglio 2001 dalla mafia davanti a casa sua, a Bari vecchia.
Un’assurda, ingiusta, indesiderata tragedia che ha infuso nel cuore del papà e della madre di quel ragazzo stupendo una forza leonina esemplare. Ascoltare le loro parole tonanti dignità e altezza etica nelle scuole è un salvifico toccasana per tutte le anime inquinate da indifferenza e assuefazione. E, camminando sempre a testa alta fra la gente, persino quella meno raccomandabile, non hanno più paura di nessuno. Sono autentici monumenti alla bellezza dell’amore per un figlio.
Ieri sera, al corteo in ricordo della nostra Anna Rosa Tarantino, la sarta 84enne trucidata dalla malavita bitontina, proprio Pinuccio ha ricordato: “Sono passati sei anni da quando la cara signora è caduta sotto i colpi delle mafie, la stessa criminalità che ha ucciso mio figlio. Adesso basta. Ho detto a Bari vecchia di aprire finestre, perché dobbiamo liberarci tutti dalla criminalità.Noi, che conduciamo battaglie come questa, siamo per loro infami, è vero. Perché noi collaboriamo con le forze dell’ordine e la magistratura. Ma sappiamo che siamo dalla parte della giustizia e della verità e questo non ci deve mai fermare”. “Chi fa uso di droga non fa che alimentare e fare crescere la malavita. Bitonto, invece, è una città che deve diventare libera. Felice 2024 a voi bitontini, pieno di sorriso e libertà“, ha concluso il grande Pinuccio Fazio, papà del bellissimo Michele.