I bitontini, si sa, sono ovunque nel
mondo. Tant’è che ti capita di ritrovarti un nostro concittadino protagonista,
nel giorno del Santo Natale, nel luogo santo per eccellenza.
È la mattina del 25 dicembre e in Piazza
San Pietro, a Roma, si festeggia la festività della Natività di Gesù Cristo.
All’improvviso, parte la protesta di una giovane attivista Femen, movimento di
protesta femminista di origine ucraina: nel corso della benedizione Urbi et
Orbi, Iana Aleksandrovna
Azhdanova (questo il nome della protagonista) si introduce all’interno
del presepe allestito nella piazza, a seno nudo, con la scritta in bella vista “God
is women” (“Dio è donna”).
La donna, urlando a
gran voce quanto trascritto sul suo corpo e slogan contro la Chiesa, si è
impossessata della statua del bambinello ed ha provato a scappare, tentandone
il furto. Ma è qui che interviene il bitontino di turno: il ventiquattrenne
gendarme vaticano, Giuseppe Careccia,
di guardia al presepe, irrompe nella scena e blocca tempestivamente la fuga
della donna, dapprima fermandola, e poi chiamando l’intervento degli agenti
della Polizia, intervenuti per far rivestire la ragazza e per rimettere la
statua del Bambin Gesù nel proprio posto all’interno del presepe.
Subito dopo, la
donna è stata tratta in arresto, con l’accusa di “furto, vilipendio ed atti
osceni in luogo pubblico”, mentre per noi bitontini resta sicuramente il ricordo
di una buona notizia e di un bel gesto da parte di un nostro concittadino.