Che
per il parco regionale Lama Balice qualcosa non quadri lo si vede già
cercando di capirne la posizione su Google maps. Non viene
localizzata in nessun punticino verde degli oltre 495,2
ettari che attraversano la Murgia barese nei comuni di Bitonto,
Modugno e Bari, ma in una cava.
Lama
Balice, allora.
Non
soltanto presunti palchetti abusivi montati ma poi anche smontati,
o piscine,
parcheggi e box auto, abitazioni e mille strutture ancora fatiscenti
e abusive costruite al suo interno, ma soprattutto gestione,
trasparenza e costi.
Aspetti– questi ultimi – che interessano molto al Movimento 5 stelle
regionale (i consiglieri hanno chiesto un’audizione sia al direttore
Maria Maugeri sia al presidente Vincenzo Campanaro) e anche a
Francesco Cariello, deputato bitontino pentastellato, ieri in
sopralluogo a villa Framarino, sede del parco regionale.
Il
parlamentare, carte e appunti alla mano, altrimenti dette legge
regionale del 2007 con cui viene istituita l’area naturale protetta,
e convenzione sottoscritta a giugno 2013 tra Bari, Bitonto ed ex
Provincia di Bari, fa subito notare che c’è più di qualcosa che
sarebbe poco chiaro.
Per
legge, infatti, «i
confini del parco naturale devono essere resi visibili mediante
apposita tabellazione da eseguirsi a cura dei Comuni». Ma
questo non esiste da nessuna parte.
Sempre
la legge regionale, all’articolo 4, stabilisce che «l’assemblea
degli amministratori deve riunirsi ogni due mesi o con maggiore
frequenza in caso di necessità». Già
– si domanda Cariello – «ma
se questo accade cosa decidono?Perché non c’è nessuna pubblicazione
di tutto che viene stabilito?».
In
effetti, la domanda non è peregrina. L’albo pretorio online del
Comune di Bitonto non riporta mai nessun atto o documento riguardante
il parco, mentre quello dell’ente addirittura è vuoto con una
laconica scritta «i
contenuti di questa sezione saranno disponibili a breve».
Stessa
cosa accade per il comitato tecnico, che dovrebbe riunirsi«almeno una volta al mese e comunque ogni qualvolta sia necessario a
Palazzo Gentile». Quindi
nella nostra città. «Ma
succede davvero?- si
interroga il grillino –e soprattutto, da queste riunioni cosa ne viene fuori? Perché non vi
è traccia sull’albo pretorio?».
Alla
faccia della trasparenza, insomma.
«E
poi – si
domanda ancora – quando
uno dei componenti del comitato tecnico non interviene almeno per due
sedute consecutive senza giustificato motivo, decadono dalla propria
carica?». Lo
prevede l’articolo 5 della convenzione.
E,
in tema di articoli, gli occhi sono puntati anche sull’articolo 15
della legge regionale. Quello dei nulla osta e dei pareri. Prevede,
tra le altre cose, che «decorsi
60 giorni dalla data di presentazione dell’istanza senza che sia
intervenuta alcuna osservazione o prescrizione, il nulla osta si
intende rilasciato con esito favorevole».
«E
in Italia – ragiona
l’onorevole – sappiamo
questo tipo di situazioni a cosa portano».
Anche
sui costi, la situazione sarebbe poco chiara. Sul sito del parco,
infatti, non c’è nessuna traccia di bilanci di previsione, di
variazioni e di rendiconti annuali, anche perché da queste parti ci
si finanzia con contributi ministeriali, regionali e provinciali,
altre entrate riconducibili all’attività del parco, contributi e
donazioni di privati.
«Come
Movimento 5 stelle – sentenzia
Cariello – abbiamo
aperto un dossier sul parco Lama Balice, sul quale deve essere fatta
chiarezza sulla gestione, sui costi e sulla trasparenza. A chiederlo
sono i cittadini, che vogliono anche sapere che fine fanno i loro
soldi e se c’è un minimo di programmazione».
Qualcosa
in più potrebbe emergere lunedì, quando il deputato bitontino
incontrerà il direttore del parco Maria Maugeri.