Ieri, nella camera ardente allestita nella sede Rai di Roma, sono accorse oltre 10 mila persone.
In tantissimi, vip o no, hanno voluto dare un ultimo saluto a Fabrizio Frizzi, venuto a mancare lunedì scorso all’età di 60 anni. Tutti hanno voluto omaggiare il conduttore che era riuscito a diventare “di famiglia”.
Con “Scommettiamo che?”, “Miss Italia” o nei panni di Woody, il personaggio di “Toy Story” a cui aveva prestato la voce, Frizzi era riuscito ad entrare nelle case e nei cuori degli italiani. Recentemente era diventato anche il compagno del preserata, grazie a “L’Eredità”.
Da sempre alle 18.45 la tv era sintonizzata su Rai1 anche a casa Sannicandro. E l’amore per il quiz show portò l’anno scorso il giovane Nicola a parteciparvi.
Il 14 febbraio 2017, infatti, il 20enne bitontino fu concorrente e campione di giornata del programma. Ed ebbe l’onore di conoscere il conduttore.
È proprio Nicola Sannicandro oggi, nel giorno dei suoi funerali, a condividere con noi un ricordo di Fabrizio Frizzi.
«Arrivò puntualissimo, prima delle registrazione, per poterci salutare uno per uno – ricorda il bitontino –. Strinse la mano a tutti i concorrenti e cercò di sciogliere la nostra tensione con qualche battuta. Ci mise subito a nostro agio e tutti ne fummo colpiti. Non potevamo pensare che un personaggio così famoso potesse essere così umile e disponibile. Durante la registrazione, poi, il pubblico mormorava e lui aveva sempre la battuta pronta per farli divertire».
«Ricordo che prima dei “Calci di rigore”, si avvicinò a me e a Thomas, il mio avversario. Eravamo entrambi agitatissimi e lui ci tranquillizzò con una pacca sulla spalla – continua –. Dopo la “Ghigliottina” poi si complimentò con me, dicendomi che era contento di vedere un ragazzo così giovane e preparato. Mi consigliò ancora di rilassarmi per andar ancora meglio nella puntata successiva».
«Io ero davvero tesissimo, lui invece era l’opposto. Era molto tranquillo». Da veterano della tv «non sentiva il peso delle telecamere e i riflettori».
«Era una persona molto semplice – conclude ancora scosso per la sua scomparsa –. Ha reso la mia esperienza ancora più bella».