C’è
un po’ di Bitonto nella nuova Hyundai Tucson,
l’ultimo modello di Suv sviluppato dalla celebre industria
siderurgica multinazionale sudcoreana, nota in Europa soprattutto per
la produzione di automobili.
È
infatti nato nella città degli uliviil designer che ne ha curato gli esterni. Si chiama Nicola
Danza elavora da dieci anni presso la Hyundai. Attualmente vive con la
famiglia a Francoforte, in Germania, dove lavora come Exterior
Design Manager per l’azienda coreana. È uno
dei pilastri del team europeo di designer, che ha sede a Russenheim,
vicino la città di Francoforte.
Nato
a Bitonto 43 anni fa, sin dai primissimi anni di vita si è
trasferito a Milano con la famiglia, dove aveva trovato lavoro suo
padre Domenico.
Ha frequentato l’Istituto Superiore di Informatica di Melzo, in
provincia di Milano, e successivamente ha trascorso tre anni, nella
sede torinese dell’Istituto Europeo di Design.
Dopo
uno stage in Olanda, ha lavorato per tre anni per la Fiat e per altri
due per la Lancia, prima di essere assunto dalla Hyundai.
Recentemente
ha partecipato, per conto dell’azienda, al Salone dell’automobile di
Ginevra, la kermesse annuale svoltasi quest’anno dal 5 al 15 marzo
nella città elvetica. È qui, infatti, che i coreani della Hyundai
hanno presentato la nuova Tucson.
Il
lavoro e l’impegno di Nicola rappresentano senza dubbio un vanto per
l’Italia, a dimostrazione di come il design italiano sia sempre in
grado si sfornare talenti tali da essere apprezzati in tutto il
mondo. Eper Bitonto che, da sempre, ha dato importanti contributi in ogni
campo.
Ma
allo stesso tempo rappresenta anche una triste realtà: quella di
migliaia di figli della nostra terra che hanno dovuto abbandonare il proprio paese di origine per realizzarsi e avere quel futuro che
l’Italia non è riuscita a garantire.
Ma
tralasciamo ora tristi riflessioni su un tema purtroppo da sempre attuale.
L’arrivo sul mercato europeo del nuovo Suv della Hyundai è previsto
per la seconda metà del 2015. Dunque, tra qualche mese, ogni volta
che la vedremo sfrecciare per le strade del vecchio continente
potremo lasciarci prendere da un forte orgoglio, sapendo che, sotto
quelle undici tinte di vernice disponibili, ci sarà l’ingegno e lo
sforzo di un figlio della nostra città.