Il Viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico ha ricevuto qualche giorno fa Gennaro Ciliberto, testimone contro la camorra e da tre anni e nove mesi senza protezione, che gli ha consegnato le 40.000 firme raccolte su Change.org (www.change.org/testimonedigiustizia) per far parte del programma di protezione come testimone di giustizia.
Gennaro Ciliberto ha 41 anni ed è padre di due figli. Da tre anni è in fuga per l’Italia perché ha denunciato un giro di anomalie costruttive, infiltrazioni della camorra e tangenti in ambito di appalti autostradali dato il ruolo che ricopriva come dirigente e responsabile della sicurezza sul lavoro in diversi cantieri. Ciliberto ha fatto nomi e cognomi denunciando la presenza e il coinvolgimento della famiglia Vuolo di Castellamare di Stabia con stretti legami con il clan camorristico D’Alessandro. Cilberto non è un latitante, ma un professionista che ha deciso di non tacere.
A seguito delle numerose minacce di morte ricevute ormai Ciliberto è stato soprannominato “il morto che cammina” e in questi giorni dorme davanti al Ministero dell’Interno. Anche la sua salute è in pericolo: ammalatosi di diabete, non riesce a procurarsi l’insulina perché non ha più una residenza e quindi un medico che gli possa prescrivere il farmaco.
“Denunciare è un dovere, ma essere difesi è un diritto ed è un dovere dello Stato difendere ogni cittadino onesto che denuncia – dichiara Cilberto – Io non mollo e se lo Stato non dovesse proteggermi chiederò ai cittadini di farlo e essere loro la mia scorta civica per dare un segnale alla criminalità. Il primo processo, nel quale sono testimone e parte lesa per le minacce ricevute, avrà inizio il prossimo 17 marzo”.
È dal 2011 che la vita di Ciliberto è stata stravolta: da quando cioè si è rivolto alla Direzione Investigativa Antimafia di Milano per denunciare la consegna di orologi Rolex e di decine di migliaia di euro a chi doveva vigilare sui lavori e corruzioni di vario tipo che hanno portato al collasso di alcune strutture metalliche costruite sulle autostrade italiane.
“Oggi, grazie alla grande mobilitazione di 40.000 persone che hanno firmato il mio appello su Change.org e a cui sono estremamente grato, sono stato ricevuto dal Viceministro dell’Interno e mi auguro che questo possa rappresentare un atto concreto e un messaggio da dare al Paese che lo Stato protegge e difende i suoi testimoni”, dichiara Ciliberto, che continuerà a dormire davanti al ministero dell’Interno a Roma: “È l’unico luogo dove mi sento sicuro, grazie alla vigilanza delle forze dell’Ordine”.
“Come Presidente della Commissione centrale per la definizione e l’applicazione delle speciali misure di protezione mi impegno a riunire immediatamente la Commissione – anche il giorno di Natale o Capodanno – qualora arrivasse la comunicazione da parte di una delle Procure competenti”, ha spiegato oggi Bubbico.
“Ora inoltrerò la mia petizione e tutte le firme che sono state raccolte e per le quali ringrazio i firmatari ad uno ad uno al Procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone e al Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, che ha la funzione di coordinamento di tutte le Procure essendo purtroppo in corso una frammentazione delle indagini sui fatti da me denunciati”, conclude Gennaro Ciliberto.