Da oggi, inoltre, saranno effettuati altri 400 tamponi (cento al giorno) per i restanti dipendenti che operano nei reparti produttivi, inclusa l’amministrazione, il servizio mensa, pulizia e trasporti. È la decisione presa dal Dipartimento Prevenzione della Asl di Bari, all’indomani dei contagi accertati all’interno dell’azienda “Siciliani Spa” sita tra Palo del Colle e Bitonto. Al momento, secondo le indagini epidemiologiche, sono 34 i casi accertati per la maggior parte di dipendenti del reparto macellazione. Dopo i primi 5 contagi – due ricoverati di cui uno già dimesso, e altri tre in isolamento domiciliare – venerdì scorso la Asl ha eseguito i primi 110 tamponi. L’esito ha evidenziato ulteriori 29 positivi (tutti in isolamento domiciliare) e 81 negativi. Alcuni dei lavoratori contagiati sono stranieri, un bulgaro e un rumeno, entrambi residenti a Bari, un altro a Grumo Appula, altri 18 sembrano essere tutti di Palo del Colle e nei paesi limitrofi, ma nessuno è di Bitonto. Il reparto dell’azienda dove lavoravano i dipendenti contagiati è stato temporaneamente chiuso e sanificato. Il commissario prefettizio di Palo, Rossana Riflesso, ha chiesto alla Asl una relazione per valutare eventuali provvedimenti da adottare e ha convocato per martedì il Centro operativo comunale. Il Dipartimento di prevenzione della ASL – sentito il Servizio Veterinario Sanità Animale – “assicura (con una nota) che non c’è alcun rischio di contaminazione della carne, in quanto – come dimostrato dalla letteratura scientifica – il Covid 19 non contamina gli alimenti”. Sono inoltre state definite misure preventive stringenti per mettere in sicurezza lo stabilimento e contenere la diffusione del contagio da parte della azienda con l’utilizzo corretto dei Dispositivi di Protezione Individuale, il distanziamento sociale tra gli operatori e tutte le procedure stabilite dal protocollo nazionale di gestione dell’emergenza sanitaria in corso. Preoccupato sulla questione Pietro Buongiorno, segretario regionale della Uila, che ha chiesto “Di sospendere tutte le attività all’interno dello stabilimento, in attesa delle indagini epidemiologiche della Asl”. “Siamo preoccupati – aggiunge – sia per l’evolversi della situazione, che per la mancanza di comunicazioni da parte dell’azienda”.