“Ci hai insegnato tante cose col tuo dolce sorriso, la voglia di fare bene e meglio, la capacità di sdrammatizzare, la riservatezza, la battuta pronta, i sogni nel cassetto. Non ti dimenticheremo. Abbracciamo nel dolore la famiglia tutta”.
Con queste parole affrante, la dirigente scolastica e la comunità tutta del Liceo Classico linguistico “C. Sylos” hanno dato l’ultimo saluto ad un loro giovane figlio, lo studente Brahim Abbassi, poco più che maggiorenne, morto in un tragico incidente in sella alla sua adorata moto sulle strade del paese natio, la Tunisia. Un tragico volo per un fiore che doveva ancora sbocciare alla vita. Un ragazzi bravo ed educato, come da tanti è stato descritto. Significativo il messaggio dell’insegnante Carmelo Bacco: “Brahim era la speranza della famiglia.
Il figlio che avrebbe riscattato dalla sofferenza esistenze riempite dalla malattia e dal dolore.
Brahim era bravo, geniale, veloce, acuto.
La madre era una Pietà in cammino, con due figli piccoli, caduchi e guardava quel figlio come la cosa più preziosa.
Era silenziosa la donna.
Ora sara’ muta.
Sul volto arabo il disegno uguale a tutti del dolore.
Siamo tutti diversi ma ci unisce il dolore.
Non può il destino essere così.
Non glielo si può permettere.
Non si può morire a 19 anni.
Non si può. Non si deve.
Sei a Tunisi, Brahim, la terra che ti nacque.
Da oggi e’ anche nostra.
Uno studente del Liceo classico. Incidente stradale con la moto in Tunisia, terra d’origine. Brahim Abbassi. Voli via, Brahim.
Il bravo ragazzo, Brahim.
Speranza della tua famiglia.
Ti sia dolce l’andare nei cieli
a 19 anni”.