“Il nostro servizio, la
vostra collaborazione. Vi comunichiamo che l’energia elettrica verrà interrotta
per effettuare lavori sui nostri impianti”.
È
un messaggio conciso ed efficace -persino rassicurante, giacché qualcuno,
finalmente, lavora per l’utenza- ma che non lascia intendere i numerosi
inconvenienti che porta con sé. Bisogna parlare con la gente e leggere
attentamente le comunicazioni di preavviso dell’Enel, per capire tutta la
portata del disagio.
In meno di un mese, ad alcuni numeri civici di via Le
mattine e lungo la strada provinciale Mariotto-Mellitto, l’erogazione di
corrente è stata sospesa in quattro giornate, dalle 8:30 alle 15:30.
Un
disservizio che si ripete ciclicamente, costringendo case e aziende a fermarsi
e ad attendere con impazienza lo scorrere delle ore.
A
essere private della corrente elettrica sono, innanzitutto, alcune ville
residenziali sparse sulla provinciale Mariotto-Mellitto, accentuando
l’isolamento di quei cittadini che vivono lontano dal centro abitato.
“Stando in campagna, facciamo grandi
provviste di cibo”, spiega una signora, “ma
con queste interruzioni di corrente siamo costretti a svuotare in fretta i
frigoriferi. Poi, in inverno la nostra difficoltà riguarda soprattutto il
riscaldamento. Non possiamo accendere stufe elettriche né condizionatori”.
Tuttavia,
sono le aziende e le attività commerciali a dover fare i conti con i disagi più
gravi, registrando danni che nessuno mai risarcirà. Al “Park Hotel Elisabeth”,
come lamentano i gestori, la sospensione dell’elettricità compromette frequentemente
i servizi erogati a favore dei clienti, nelle camere e nel centro benessere. “La nostra zona è da sempre soggetta a
problemi di questo tipo”, chiariscono, “infatti
abbiamo avuto varie disfunzioni alle nostre attrezzature, con relativi guasti”.
Anche
il frantoio “Feudo dei verità” è stato costretto a fermarsi nelle giornate
dell’11, 14, 27 novembre e 4 dicembre. In piena campagna olearia sono stati
bloccati i macchinari, causando un rallentamento nella produzione e mettendo a
rischio l’integrità delle olive.
“Succede ogni anno. Ci
comunicano con un preavviso di due giorni che sarà interrotta l’energia
elettrica e, durante la campagna olearia, siamo costretti a fermare la
produzione”, spiega la proprietaria, “il rischio è elevato, perché noi lavoriamo
un bene deperibile, che non può restare nei cassoni”.
E
conclude: “Sono lavori che andrebbero
fatti di sera o in alcuni precisi periodi dell’anno. Ma che un’azienda debba
affrontare un disagio del genere, nel pieno dell’attività, è indicibile”.