Nella villa
comunale di Bitonto, che pure è un luogo chiuso, è stato necessario prevedere
una vigilanza armata per combattere gli atti vandalici.
La videosorveglianza non
è bastata a salvaguardare l’area ludica di recente costruzione.
Pertanto, non
resta che incrociare le dita e sperare che a Mariotto la situazione non evolva
nella stessa direzione.
Pare,
infatti, che le giostrine non saranno più collocate in Villa Jannuzzi, come
aveva predisposto sin dall’inizio l’ufficio tecnico, ma in un angolo di Piazza
Roma.
“Dopo aver avuto il parere degli uffici, che
avevano predisposto un luogo chiuso”, spiega il sindaco, “ho potuto accertare come i cittadini
propendano per la piazza. Così, ho chiesto agli uffici di rimodulare il
progetto per quel luogo”.
In realtà,
la scelta era ricaduta su Villa Iannuzzi anche per assecondare la proposta di
un imprenditore mariottano, che avrebbe voluto sovvenzionare in quel luogo
un’area ludica.
Ma a bocciare la struttura della curia sono stati gli stessi
genitori di Mariotto. Ai social network, infatti, avevano affidato il desiderio
di veder giocare i loro figli nel cuore del paese.
“Villa Jannuzzi non è a disposizione di tutta
la collettività che paga le tasse”, scrive un cittadino, “ma è solo a uso e consumo di una parte della
popolazione. A Bitonto non hanno messo le giostrine in casa del sindaco, ma
nella villa Comunale che è di tutti”.
Inoltre, si
è stabilito che all’attrezzatura offerta dal comune (tre giostre
in tutto) se ne potranno aggiungere altre sovvenzionate dai privati, attraverso
lo strumento della sponsorizzazione.
Con ogni probabilità, l’iter da seguire sarà
quello di un avviso pubblico.
“L’avviso pubblico è il miglior modo per
tutelare l’amministrazione”, dichiara il consigliere De Palma, “ma si può anche procedere con la
comunicazione delle disponibilità da parte di privati interessati alla
sponsorizzazione. In quest’ultimo caso, i tempi di attuazione del progetto
sarebbero più ristretti”.
In
definitiva, la strada intrapresa sembra quella della mediazione tra le
richieste dei cittadini e le esigenze dell’amministrazione.
“Abbiamo anche la disponibilità da parte di
un altro imprenditore di finanziare un dispositivo di videosorveglianza”,
continua De Palma, “quindi l’intervento
peserà il meno possibile sulle casse del Comune”.