Il
liceo classico Carmine Sylos ha deciso di ricordare la figura del professor Emanuele Sannicandro dedicandogli una
delle aule didattiche. Il docente, vissuto tra ‘800 e ‘900 fu dapprima alunno e
poi insegnante nello storico istituto scolastico.
La
proposta è giunta dai famigliari di Sannicandro che, insieme agli storici
locali Laura Fano e Michele Muschitiello, hanno voluto
prima riscoprire un personaggio dimenticato e poi rendergli omaggio.
Sannicandro,
nato da una famiglia poverissima che per vivere raccoglieva e rivendeva letame,
non ebbe affatto una vita facile. Affetto da deformità fisiche dovette
interrompere gli studi, per volontà della famiglia. Per tutta la vità dovette
affrontare pregiudizi e derisioni. Fu solo grazie alla sua intelligenza e al
suo talento nel disegno, notato dal proprietario terriero Pasquale Donadio, al
quale consegnava lo sterco raccolto, che potè riprendere gli studi. Si diplomò
e successivamente si laureò a Napoli in Ingegneria e a Roma in Matematica.
Tornò a Bitonto, dove si sposò. Il rito fu celebrato dal canonico Fano, prozio
di Laura Fano. E fu sempre lui che gli assegnò la cattedra di Matematica e
Geografia nel liceo bitontino. Dal matrimonio ebbe un figlio. Morì a soli 32
anni di polmonite.
La
sua vita fu riscoperta da Muschitiello e Fano nel volume 18 della “Bibbia dei
Poveri”, la serie di volumi in edicola con il “da Bitonto”.
«Sannicandro è stato un personaggio
grandioso. Bravo, ma sfortunato. Non aveva santi in paradiso rispetto ad altri
a cui sono state intitolate strade. Per questo è caduto nel dimenticatoio»
ha spiegato Muschitiello.
Dello
stesso parere la professoressa Antonia
Speranza che, accogliendo l’invito all’intitolazione dell’aula, ha curato
la prefazione alla biografia: «Abbiamo
voluto ricordare un nostro docente, un personaggio che, nonostante mille
difficoltà e grazie al suo impegno, è riuscito a perseguire i propri obiettivi
diplomandosi, laureandosi due volte e diventando insegnante nell’istituto dove
aveva studiato».