In questi ultimi anni, la salute dei lecci è stata un’afflizione per i
cittadini delle frazioni.
Gli alberi delle piazze apparivano “invecchiati” e,
come raccontano i residenti, vederli morire giorno dopo giorno è stata una
sofferenza; in ciò emerge chiaramente il valore simbolico -e non solo
ornamentale- che essi rivestono per le due comunità.
Il problema era stato sollevato nel 2013 dai residenti e dal consigliere del PD Gaetano De Palma, laddove
i tronchi e le chiome apparivano ormai seriamente compromessi e si chiedeva
all’amministrazione un intervento immediato. Da allora, i tecnici e gli
operatori dell’Azienda Servizi Vari si sono adoperati per effettuare una serie
di trattamenti -perlopiù di natura endoterapica- che ora sembrano sortire
(finalmente) i loro benefici.
“Con estrema soddisfazione
prendo atto dell’ultimazione dei lavori di potatura dei lecci in piazza Roma a
Mariotto”, scrive De Palma in un’interrogazione rivolta
all’Amministrazione, “tale intervento
giunge alla fine di un ciclo di terapie antiparassitarie che sembrano, almeno
per il momento, aver portato ad una regressione della patologia che aveva
afflitto le piante. Grande è stata la soddisfazione dei concittadini della
frazione nel vedere ripuliti gli alberi dalla terribile cocciniglia, e nel riscontrare
un intervento di potatura fatto finalmente con grande professionalità dagli
addetti dell’azienda partecipata, coordinati dall’agronomo dott. Bernardoni”.
E sull’importanza di una continuità nei lavori, oltre che di un controllo costante
della condizione delle piante, dichiara: “L’auspicio
è che si continui a monitorare attentamente la situazione per prevenire nuove
infestazioni. Perché ciò sia possibile, è indispensabile garantire sin da
subito continuità nel piano di interventi e nella manutenzione delle piazze e
delle aree a verde di Bitonto e frazioni”.
In ultimo, sul problema
occupazionale che conseguirà al bando di gara per l’affidamento del servizio nei
prossimi anni, il consigliere comunale interviene auspicando “il riassorbimento, da parte dell’eventuale
soggetto subentrante, del personale già in servizio presso la società
partecipata, inserendo negli atti afferenti il bando di gara la cosiddetta
“clausola sociale”, come peraltro ampiamente previsto dalla legislazione
vigente in materia di appalti pubblici e come confermato anche da un parere
espresso dall’Autorità Nazionale Anticorruzione in risposta ad una istanza del
Comune di Bologna, proprio in tema di affidamento del servizio di manutenzione
del verde pubblico”.
Tale riassorbimento consentirebbe tra l’altro di “non disperdere il patrimonio di
professionalità e conoscenze che, in questi anni di attività, l’azienda
partecipata e i suoi operatori hanno acquisito”.