E’ ormai di prammatica la passeggiata serale attraverso le viuzze del borgo antico, nella splendida cornice di chiese, archi, corti, palazzi gentilizi e piazzette. Attenti, però, alla pavimentazione di Piazza Cavour, il cosiddetto “salotto di Bitonto”, perché le buche, sparse qua e là, e la sconnessione delle chianche rappresentano un rischio concreto per la salute delle persone, come dimostrano le cadute e storte che hanno provocato sinora. Per non parlare dei cicli e motocicli che scorazzano in lungo e in largo, senza che nessuno intervenga. Una spada di Damocle per i passanti, adulti e non, costretti, talvolta, a improvvisare gimcane per non soccombere. Una precisazione: la piazza in questione è area pedonale. Infine, le partite di calcio che i ragazzini disputano nei pressi della chiesa di S. Gaetano. Un pugno nello stomaco per le testimonianze storiche che impreziosiscono il posto. Uno dei due orologi dell’antica Porta Baresana, alla sommità della quale, come una sentinella a difesa della sua prediletta Bitonto, campeggia la statua in pietra dell’Immacolata Concezione, avvolta ed esaltata da una raggiera splendente, è fermo da tempo immemorabile. Una volta, quando capitava che andassero in tilt, bastavano pochi giorni perché venisse ripristinata la loro funzionalità. In Piazza Aldo Moro, di fronte alla chiesa di S. Francesco da Paola, fra i vari cartelli segnaletici ne spicca uno che così recita: <>, in luogo di <>, in omaggio al nostro illustre concittadino. Eppure, sono passati diversi anni da quando il teatro ha cambiato denominazione, senza che chi di dovere si sia mai preoccupato di provvedere alla sostituzione del cartello in questione. Via della Reppublica Italiana è l’arteria commerciale per antonomasia della nostra città, per la presenza di negozi di abbigliamento, calzature e bar. Si caratterizza, inoltre, per il verde che conferirebbe un aspetto più civettuolo, se curato come si conviene. Infatti, non è un bel vedere i rami degli alberi e il fitto fogliame che, addirittura, hanno raggiunto e “invaso” i balconi dei palazzi adiacenti. Inoltre, in alcuni punti i rami ad altezza d’uomo costituiscono un pericolo incombente per l’incolumità della gente. Uno spettacolo indecoroso, nonché lesivo dell’immagine della città, che non depone certamente a favore di chi è preposto alla gestione della cosa pubblica.