Studi, progetti, sogni e, qui e là sparse, tante verità. Anche dolorose.
Davvero interessante la “non stop” di relazioni tematiche che si è tenuta durante tutta la giornata di ieri presso il teatro Traetta di Bitonto dal titolo “Pianifica T.U.: costruire conoscenza, diffondere esperienza attraverso la pianificazione territoriale urbanistica”.
E’ stato il primo di una serie di appuntamenti itineranti che puntano ad accrescere tra i territori la consapevolezza e le potenzialità della “Città Metropolitana”.
Pianifica T.U. è una piattaforma collaborativa promossa dall’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Bari che vuole essere strumento di “pianificazione comunitaria” in grado di determinare modelli di sviluppo.
Il programma ha visto i saluti del presidente del soggetto organizzatore arch. Vincenzo Sinisi, la prefazione della consigliera dell’Ordine e responsabile della commissione Pianificazione pian. Alessia Imma Aquilino.
Sono intervenuti l’arch. Loredana Modugno, componente della commissione Pianificazione territoriale del progetto Pianifica Tu e rappresentante cittadina di Legambiente, il sindaco di Bitonto e consigliere della città metropolitana Michele Abbaticchio, l’avv. Sabino Lupelli, commissario straordinario e direttore generale di Archa Puglia Centrale, e l’arch. Rosalba Castellano, componente della commissione Pianificazione territoriale.
La sessione pomeridiana è stata introdotta da Rosa Calò, vicesindaco di Bitonto.
E, infine, nel foyer le conclusioni finali con l’assessore al marketing territoriale, Rino Mangini.
Dunque, trattandosi di ipotesi progettuali aventi per argomento principale la nostra città, l’attenzione non poteva non essere incentrata sulle due “miniere” nostrane: il centro storico e la Lama Balice.
E’ in questi due luoghi fortemente identitari che si gioca la partita della qualità della vita e della crescita socio-economica di Bitonto, sempre nel rispetto dell’ambiente che ci abbraccia.
Per questo, è stato catturante sentir parlare sì di pianificazione, ma pure di archeologia, psicogeografia e storia.
E, ogni poco, si levava un grido di dolore per una chiesa – più di una, purtroppo – abbandonata e per il vallone divorato da inciviltà e incuria.
Tutto va salvato affinchè venga pure salvaguardato. Necessariamente.
Poi, a proposito del Vallone del Tiflis, sono arrivate puntute e veridiche le parole dell’architetto Giampio De Meo: “Parco Regionale dal 2007, in realtà ha solo prodotto una montagna di documenti ed un fiume di danari sprecati“.
Ecco, due aspetti fondamentali che, a nostro parere, andavano scandagliati ulteriormente.
Uno. C’è stata mai per davvero la volontà politica di dare un volto alle ricerche dei tecnici?
E ci riferiamo non solo e non tanto alla amministrazione comunale, che, ieri, pur denunciando le restrizioni imposte da Patto di Stabilità e bilancio armonioso, ha dato ampia disponibilità a recepire inviti e proposte in un’ottica di mobilità sostenibile, quanto piuttosto alla ancora fantomatica Città metropolitana e alla Regione, che bada più alla parte barese del greto del torrente che ha segnato la civiltà bitontina.
Due. Ok, chiesette e natura da recuperare e preservare, però ci sarà pure qualcuno nel mondo che ha la responsabilità politica e morale della loro attuale condizione fatiscente o devastata. E caspita!
Non dimentichiamo che la Lama, in alcuni punti, è a tutt’oggi una discarica a cielo aperto – andate a vedere le carcasse di frigoriferi che s’incolonnano giù dal ponte di Santa Teresa – ed è tristemente costellata di costruzioni abusive di vario genere…