In
una domenica calcistica in cui il film è stato quasi perfetto
(l’unica nota fuori programma è stato l’improvviso blackout), si
inserisce una storia che può essere la ciliegina di una torta
buonissima.
C’è
una data, il 28 luglio. C’è un diversamente abile che da anni non si
perde una partita casalinga dell’Us Bitonto, Domenico Rucci. C’è il
nuovo presidente neroverde, donna, che ha già conquistato tutti,Tina Aluisio.
Accade,
allora, che il dì sopra indicato, pochi giorni prima della partenza
per il ritiro lucano di Chiaromonte, il ragazzotto dalla faccia
bella, pulita e sincera da anni su una carrozzina si presenta al
“Città degli Ulivi” per incontrare il nuovo numero uno del
calcio bitontino, sponda Us, e per ricordargli che da anni ha un
problema che tutti sanno ma che nessuno si è preoccupato veramente
di risolvere.
Domenico,
come tutti gli altri diversamente abili in carrozzella o in scooter
che seguono le vicende della prima squadra calcistica della città, vorrebbe una struttura che gli consenta di vedere ed esultare più
facilmente per i goal dei suoi beniamini. E che sia, soprattutto, di
facile accesso.
Ci
hanno provato ad accontentarlo tre-quattro anni fa, quando furono
sistemate, non lontano dai vecchi spogliatoi, alcune
panchine con sedie di plastica e copertura minima, comunque non
funzionali alla causa perché impossibile accedervi.
Tina
Aluisio, invece, ha un grande pregio. La sua distanza tra il dire e
il fare è quasi pari a un battito di ciglia. Ha preso subito a cuore
la situazione problematica di Rucci e compagni e l’ha risolta.
Installando
un gazebo sicuro e di facile accesso e in grado di ripararli dal
sole, dalla pioggia, dal caldo e dal freddo.
Ed
è da lì che Domenico ha gridato di gioia per i quattro gol che il
Bitonto ha rifilato al malcapitato Atletico Mola nell’andata del
primo turno di Coppa Italia Eccellenza.
“Quando
c’è buona volontà e sensibilità – commenta
il nostro amico in carrozzina – tutto
si può fare”.
Qualcuno
può dargli torto?