È successo ancora. Per l’ennesima volta un monumento della città, una parte del nostro prezioso patrimonio storico, è stata imbrattato. Da un po’ di giorni, infatti, sui lati dell’obelisco di Piazza Cattedrale, sono comparse alcune scritte, realizzate con pennarello nero, che riportano sdolcinate affermazioni d’affetto di un ragazzino verso la ragazza desiderata. Non tutto è leggibile, perché parte del messaggio è stato ripetutamente sbarrato (non che ci fosse chissà quale interesse nel leggere).
E così, dopo la cattedrale, le cui pareti tempo fa avevano subito la stessa mancanza di rispetto, ora tocca alla guglia dell’Immacolata, l’obelisco barocco realizzato nel diciottesimo secolo, dalla famiglia Calamita, per ringraziare l’Immacolata per aver salvato la città dal terribile terremoto del 1731, che provocò tantissimi danni nei paesi vicini, lasciando Bitonto intatta. Un evento che fu ritenuto miracoloso.
E un altro miracolo ci vorrebbe per far comprendere a tanti ragazzini che la pietra di cui son fatti i monumenti non è bianca affinché ci si possa scrivere sopra. Ognuna di quelle lettere è un’offesa alla nostra storia, oltre che un brutto bigliettino da visita per i turisti che visitano la città e il suo centro storico.