Egr.Direttore
tra due anni festeggio le nozze d’oro con l’Avvocatura,un tempo donna bella e desiderata, oggi vilipesa e senza fascino.
È dal 1978 che difendo i diritti delle persone che,spesso,hanno riconoscimento costituzionale ma che oggi, spesso, non ricevono tutela giurisdizionale.
Dal 1990 si sono succedute tante riforme del codice di procedura civile,una più sbagliata dell’altra,che hanno reso più difficile l’accesso alla giustizia che,ormai, è in uno stato di coma profondo (v.Girolamo Monteleone in Diritto processuale civile).
Nel processo civile sono stati aumentati i poteri del giudice e diminuiti quelli della difesa col risultato di avere oggi un codice di procedura civile autoritario e illiberale simile al codice fascista del 1942, che poneva al centro del processo sua maestà il giudice, simbolo dell’autorità dello stato.
E la cosa buffa è che a volere questa impostazione del codice di rito civile sono stati i comunisti che sono stati sempre fuori dal governo, malgrado il tentativo di Aldo Moro di fare il compromesso storico ma che,subito dopo la caduta del muro di Berlino, nel 1992 attuarono una sorta di colpo di stato avvalendosi di certa magistratura che con le sue inchieste,spesso frutto di sogni notturni, spazzò via la prima repubblica, in cui c’erano personalità di spicco, e fece nascere la seconda repubblica che solo guai ha procurato all’Italia.
La prima cosa che si è persa è stata la visione dello stato italiano come stato sovrano.
La sovranità è stata svenduta agli stranieri in nome di una Europa comune, frutto di menti sconnesse dalla realtà, che altro non è se non una accozzaglia di nazioni diverse, ognuna delle quali ha una propria bandiera,un proprio inno nazionale, un proprio esercito e ordinamento giuridico, una propria cultura e storia.
Ad aggravare la situazione ci ha pensato l’euro.
Quando ci fu il caso di Sigonella Craxi ordinò ai carabinieri di circondare i marines americani, che a loro volta avevano circondato l’aereo su cui c’era un famoso personaggio ricercato dagli Stati Uniti.
Ma Craxi, come tanti altri, fu eliminato e oggi, addirittura, è sepolto in terra straniera.
Dopo che Roma, per secoli, ha dominato il mondo, è stata la “caput mundi”, oggi deve subire le decisioni, per lo più sbagliate, della Commissione Europea.
I riflessi sul piano del diritto costituzionale di questi cambiamenti è che oggi in Italia non ci sono tre poteri dello stato, come si è sempre insegnato e studiato ma due poteri (legislativo ed esecutivo) è un superpotere costituito dal potere giurisdizionale.
Molti magistrati, per fortuna non tutti perché ci sono persone serie e preparate che fanno solo i giudici con competenza e dedizione,al riparo di ogni responsabilità per i loro atti,spesso contrari alla legge, si sentono talmente protetti perché spalleggiati dalla sinistra,cioè dai comunisti, da invadere il terreno altrui criticando le scelte legislative e dell’esecutivo, con ciò violando apertamente la costituzione.
L’immagine di questi giorni dei giudici che abbandonano l’aula in cui si tiene la celebrazione dell’anno giudiziario non appena prende la parola un esponente del governo mi ha colpito nel profondo.
Vedere questi soggetti uscire con la costituzione sul petto Egr.Direttore, mi ha fatto pensare all’Italia come a un paese a sovranità sospesa.
Ma se sono loro i primi a violare la costituzione!
Parlano sempre di autonomia e indipendenza, non pronunciano mai la parola imparziali, vogliono essere liberi autonomi e indipendenti ma non vogliono essere imparziali, perché vogliono fare politica, vogliono condizionare il parlamento e il governo e quando questo si appresta a varare riforme che a loro non piacciono si scatenano e usano il loro potere per annientare il nemico.
Vede, Direttore, in Italia c’è molta confusione.
La sovranità appartiene al popolo, l’Italia è una repubblica democratica, chi governa il paese è chi ha vinto le elezioni, la minoranza ha perso le elezioni e non ha il diritto di fare ogni santo giorno una opposizione ostile a chi, vincendo le elezioni, è andato al potere. Quelli che perdono le elezioni devono impiegare il tempo a riflettere sui propri errori e a cercare di vincere le prossime elezioni.
Ed è strano che chi deve assicurare un equilibrio tra i poteri dello stato non faccia nulla.
Ma dove si vuole arrivare, a una guerra civile?
Per quanto riguarda l’ambito giuridico ormai è chiaro che il “il diritto non è quello che è ma quello che i giudici pensano o vogliono che sia” ( v. prefazione alla “Giurisprudenza sul codice di procedura civile coordinata con la dottrina”).
Non è possibile che magistrati inetti godano di progressioni di carriera automatiche mentre magistrati seri e preparati vengano emarginati perché non appartenenti a certe correnti politicizzate della magistratura.
Non è possibile che chi ha commesso gravi errori e distrutto la vita di persone e famiglie (ricordate Enzo Tortora?) rimanga impunito, progredisca nella carriera e goda di una lauta pensione.
L’Italia non è uno stato di diritto, libero e democratico.
Aspira ad esserlo, ma fino a quando ci saranno forze assetate di potere, che ritengono le persone che non la pensano come loro come nemici da abbattere, non c’è scampo, il nostro paese è destinato ad essere asservito agli stranieri.
La cosa più bella per un uomo è esprimere liberamente il proprio pensiero senza timori di ritorsioni perché non ho mai chiesto niente a nessuno e non ho mai avuto niente da nessuno ma ho esercitato la professione di Avvocato con amore e soddisfazione e l’attitudine allo studio mi consente di fare osservazioni sulla base di ciò che insegna la dottrina più autorevole e la giurisprudenza più accorta.
I giudici devono fare i giudici, devono studiare, imparare, applicare le leggi.
Le leggi le fa il Parlamento. La c.d. giurisprudenza creativa è una bestemmia è un attentato alla costituzione. Chi per primi devono rispettare le leggi sono i giudici che non devono interpretarle come a loro piace.
Ormai nella società civile in pochi credono nella giustizia.
E dove non c’è giustizia c’è caos e tutto è possibile.
Chiedo scusa per il disturbo arrecatoLe e Le porgo
Distinti Saluti
Avv. Luigi Acquafredda