Arriva l’estate.
Tempo di staccare la spina dal lavoro, dalle cronache locali e da Bitonto.
Tempo di relax.
Peccato, però, non siano più quelle estati da studente
universitario, quando superato o meno l’esame da sostenere durante gli appelli
estivi, si andava a mare fino allo sfinimento e si organizzavano tutte le
vacanze che si volevano, senza dar conto a colleghi e datori di lavoro.
Fino a
quando non ci si accorgeva che era troppo tardi per prepararsi per l’appello di
settembre, puntualmente disertato.
E, quindi, dove andare in quei pochi giorni
di ferie a disposizione?
Roma. La città eterna. Uno dei luoghi che ogni essere umano, almeno una volta
nella vita, deve visitare.
Almeno una volta, perché, in realtà, non basta una
vita per vederla tutta.
Una meta ideale per trascorrere una settimana lontano
dalla quotidiana routine bitontina, visitare il proprio fratello lontano per
lavoro e ritrovare vecchi amici.
Soprattutto se, ad impreziosire la permanenza,
c’è la magia della musica rock, sprigionata dai brani di grandi artisti come i
Muse e Bruce Springsteen, nell’ambito della rassegna di concerti Rock in Rome.
Anche nei mesi più bollenti dell’anno, la capitale d’Italia non smette di
stupire ed ammaliare le migliaia di turisti d’ogni nazionalità che ne affollano
le strade, in grado com’è di rispondere a diversi tipi di esigenze.
Camminare per le vie capitoline è come sfogliare un gigantesco libro di storia.
Basta girarsi intorno per poter ammirare tracce delle più diverse epoche
storiche.
Dall’Antica Roma sino al Novecento. Dal Medioevo al Rinascimento.
Dalle tracce dei primi insediamenti cristiani, dalle strette e fredde catacombe
sotterranee dei primi secoli dopo Cristo, alle maestose chiese innalzate
durante i secoli. Senza dimenticare i monumenti più rappresentativi, come
Castel Sant’Angelo, il Colosseo, i Fori Imperiali.
Per non parlare degli innumerevoli musei. Dai giganteschi Musei Vaticani, che,
con tutto quel che vi è esposto, costituiscono una meta obbligatoria, al Museo
della Liberazione, un’ex caserma della Gestapo, trasformata in museo per
conservare la memoria delle vittime dei nazi-fascisti.
Un immenso patrimonio storico-artistico che rende piacevoli ore e ore di
passeggiate sfiancanti. Quasi dispiace prendere la metropolitana e viaggiare
lungo i bui ed anonimi tunnel sotterranei (non siamo certo nella ricca e
decorata metropolitana di Mosca).
Molto meglio camminare, per poter ammirare
quel che la nostra capitale sa offrirci. Solo utilizzando i nostri piedi, per
esempio, può capitare di passare davanti al quattrocentesco Palazzo Venezia e
ammirare, esposta nel Museo Nazionale che sorge all’interno, una mostra di
reperti archeologici, risalenti all’antico impero cinese.
Cosa importa se, a fine giornata, le gambe doloranti implorano il riposo!
Quando si è giovani camminare non dovrebbe essere un problema.
Per gli amanti del cinema, tappa fondamentale sono gli studi di Cinecittà,
quegli studi dove tantissimi capolavori hanno visto i natali e dove le più
grandi stelle del grande schermo hanno lavorato. Dei grandi colossal del
passato, ormai rimane ben poco, dato che i set vengono spesso smantellati per
lasciare il posto a nuove produzioni.
Ma capita che, altrettanto spesso, le
scenografie siano riutilizzate, per risparmiare, in altri film.
Proprio per
questo è, dunque, possibile camminare in quella New York ottocentesca
rappresentata da Martin Scorsese nel film “Gangs of New York”.
Set riutilizzato
per rappresentare la Parigi di inizio Novecento, in una fiction della Rai su
Coco Chanel, o l’America anni ’30 dei gangster italo-americani, in un film
attualmente in corso di realizzazione. Pochi metri e si notano alcuni resti
carbonizzati di materiale scenografico.
Proprio lì fu girato lo scontro finale
del capolavoro di Scorsese, in cui il protagonista Amsterdam Vallon (Leonardo
di Caprio) uccide Bill il macellaio (Daniel Day Lewis), mentre intorno la città
brucia sotto i colpi dell’esercito.
Se si è fortunati può capitare anche di ritrovarsi nel bel mezzo dell’antica
Roma, circondati da attori che, vestiti da centurioni, girano lo spot di un
videogame Sony.
Anche la sera la città eterna offre mille occasioni di svago.
Migliaia di
ragazzi, provenienti da ogni dove, affollano le strade fino a notte fonda, in
particolare nel quartiere di Trastevere, piena di locali frequentatissimi, dove
ascoltare musica, sorseggiare qualcosa o assaporare l’ottima cucina locale.
E
magari può anche capitare di rispolverare la lingua inglese per scambiare
quattro chiacchiere con gente proveniente da ogni angolo del globo.
“Ma in estate non è meglio andare a mare?”
qualcuno, non a torto, dirà.
Certamente. Ma basta spostarsi di poco, ad Ostia,
Fregene, ai Cancelli di Castel Porziano, per godere del sabbioso litorale
laziale circondato da immense distese di macchia mediterranea.
Ok, il mare non
è certo limpido e cristallino come nel nostro Salento, ma sa comunque offrire
relax e divertimento sia di giorno, che di sera.
Tornati in riva i bagnanti,
quando ormai il sole comincia ad inabissarsi all’orizzonte, è possibile
continuare a divertirsi grazie agli eventi organizzati da lidi e locali sulla
spiaggia.
Tra musica e happy hour, soprattutto nel weekend, numerosi ragazzi si
riversano per osservare il tramonto, ballare a ritmo di musica e trascorrere
piacevolmente la serata in riva al mare tra amici.
Insomma, una settimana di relax che solo la capitale può offrire.
Peccato che poi arrivi il tempo di rifare la valigia ed avviarsi verso
l’areoporto, dove ad attendere c’è l’aereo Ryanair pronto
per riportarmi alla vita di tutti i giorni, tra lavoro e cronache bitontine.
Ed intanto già si comincia a fantasticare, attendere e
programmare il prossimo viaggio.
Prossima tappa: Regno Unito, Londra. Ma poco importa, alla fine, la meta. L’importante
è viaggiare. Del resto, esiste modo migliore di spendere i
soldi?