Undici mesi e mezzo intensissimi, passati tra i libri, gli
attrezzi da lavoro, il borsone da palestra sempre buttato in giro per casa, le
faccende domestiche posticipate di continuo, attendendo impaziente le tanto
agognate vacanze.
Ci sono i più
organizzati, gli irrinunciabili, che già da settembre passano al vaglio tutte
le agenzie viaggio del paese per approfittare dell’offerta più conveniente per
il prossimo luglio o agosto e quelli last minute, che prenotano, se tutto va
bene, praticamente un paio di giorni prima della partenza, quelli che sono per
la vacanza salutare, in montagna, magari in Trentino per godere del fresco
alpino, o quelli della vacanza famigliare nel villaggio calabro, ossessionati
dagli animatori, o quelli delle capitali europee che pure sotto al sole cocente
la Tour Eiffel è la Tour Eiffel, non c’è niente da fare, o i più fortunati,
quelli che il mare lo vanno a pescare a Cuba o alle Seychelles, o quelli come
me che vanno al risparmio, mai come quest’anno.
Ognuno fa quel
che può e in tempi di crisi ci si accontenta davvero di scorci di vacanza, più
che mordi e fuggi, quasi completamente vissuti in auto per raggiungere la
località scelta.
Anche la nostra redazione è andata, sta andando o andrà in
vacanza, nonostante la garanzia del servizio ormai da aprile, per il telematico,
assicurata.
Per sentirci un po’ più vicini ai nostri lettori abbiamo deciso di
dar vita ad una piccolissima e limitata rubrica che ha solo apparentemente lo
scopo di raccontarvi le nostre vacanze, ma più credibilmente quello di farvi
capire chi vi scrive, di farvi conoscere la grande e ormai affiatata ciurma che
conduce questa piccola, ma allo stesso tempo importante flotta, quella del da Bitonto.
Io sono Cinzia, ho iniziato a scrivere per questa
testata nel dicembre scorso, prima per il cartaceo, con l’allora direzione di Franco Amendolagine, passata poi nelle mani di Maurizio Loragno, e da aprile
nel telematico, la cui direzione è guidata da Mario Sicolo.
Beh, tornando a
noi, le mie vacanze sono state, insieme, last minute, mordi e fuggi, econome,
naturalistiche e molto, moooolto divertenti.
Siamo partiti in 10 dopo aver
affittato un pulmino da soli 9 posti, (i soliti imbucati dell’ultimo minuto),
per raggiungere la Calabria, destinazione Papavillage, un bellissimo villaggio
a Papasidero, per poi dirigerci alla foce del fiume Lao, munirci di mute,
caschi, salvagente e pagaie e attraversare il fiume.
Con Emanuele al volante,
Gaetano, Vincenzo, Annarita, Mariateresa, Arianna, Gerardo, Giovanni e Sergiomi ci sono vista per le 8 di mattina, colazione al bar, piccolo briefing pre partenza
e poi via, alla volta di Papasidero. Un viaggio interminabile, come sempre
guidato da tom tom, I-phone, samsung
s749 che ovviamente ci fanno sbagliar strada, ma la cartina no, è obsoleta;
sosta pranzo, focaccia comprata dal mattino, tenuta calda dal solleone (sai che
culo), e anguria, offerta o forse “tignata”, ancora non si sa, al proprietario
del villaggio.
Appuntamento alle 14 con l’equipe di raftingyahooo, partiamo,
per nostro grande ritardo, alle 15.30 e dopo le gole, le rapide, le pagaiate a
vuoto, le cascate e le incantevoli fattezze del fiume siamo di nuovo nel fiat
affittato.
Bistecca, salsiccia, formaggi, affettati, vino,quel non so che di
piccante un po’ ovunque per cena e, notte, tutti sotto lo stesso tetto, a
dormir come sassi.
Sveglia alle luci del mattino, peripezie infinite per
trovare 10 cornetti, (il comune contava 10 abitanti in tutto), mattinata tra
tuffi in piscina e complimenti maschili alla moglie russa del proprietario del
villaggio e pranzo casereccio.
Alle 17 di nuovo nel fiat alla volta di
Bitonto.
«Il viaggio perfetto è circolare. La gioia della
partenza, la gioia del ritorno», con un pizzico di spirito di adattamento e la
compagnia giusta anche due giorni diventano una vacanza.