Il nuovo anno ci si augura sempre sia foriero di felicità e soddisfazioni per tutti.
Salvo, poi, scoprire che anch’esso è un grigio emulo del predecessore, finendo per alternare allegrezza e tristezza, scorni ed euforia, buio e luce. Perché, in fondo, è passato solo un giorno e le svolte nella vita di ognuno di noi sono processi lunghi e faticosi che non si realizzano d’incanto.
E allora, cari lettori, vi auguriamo poche cose, ma vere. La gioia: il sorriso del cuore, il vento chrvsoffys dentro e che cambia il nostro modo di vedere le cose. La serenità: quella forza interiore chrcsiazza tutte le nuvole dal cielo dell’anima e ci fa abbracciare gli altri, non respingerli. La cura: di chi ci è caro, certo, ma pure e soprattutto degli ultimi e degli emarginati, degli invisibili della società, spesso ignorati da tutti, colpevolmente. La legalità: che non si abbia mai il omino dubbio sulla barricata dietro la quale schierarci, quella della legge e della giustizia. Il resto è superfluo. Auguri sinceri a tutti voi!