di Lara Carbonara
Animali parlanti, elementi magici, innamoramenti impossibili e un pubblico di ascoltatori attenti e partecipi: è la magia che si è formata il 12 luglio presso l’atrio della Biblioteca comunale in occasione della rappresentazione Narrabot 2.0 scritto e interpretato da Giacomo Dimase.
L’evento è il secondo appuntamento del cartellone Calvino 100 – parole per riscrivere il mondo, iniziativa culturale organizzata e promossa da Libreria Hamelin, Associazione Culturale Meo Romeo, Polibris Digital Library, Centro Ricerche Storia e Arte; rientra nell’ambito del progetto ‘Bitonto città che legge’ e delle celebrazioni per il centenario dalla nascita di Calvino.
Luogo della creazione per eccellenza, la fiaba popolare è il fulcro della messa in scena dello strepitoso Giacomo Dimase che si ispira ai mondi popolari raccontati dallo scrittore Italo Calvino ne ‘le fiabe italiane’ mettendole a confronto con le possibili evoluzioni contemporanee. Il narratore diventa un dispositivo 2.0 che si imbatte troppo spesso in errori involontari: vocali sbagliate, narrazioni troppo veloci o troppo lente, volume troppo alto o troppo basso, spunti adatti ai bambini che si alterneranno sul ‘palcoscenico’ e aiuteranno l’attore ad eliminare l’inghippo e riprendere il racconto.
La riparazione di questi ‘errori’ rende i bambini partecipi del racconto stesso della fiaba, essendo i protagonisti della sua ripresa. Con il fascino della sfrontatezza metateatrale, il teatro di Dimase diventa uno spunto di riflessione sulla lettura, sull’esattezza della voce, sulla leggerezza degli applausi, sulla rapidità dell’ironia, sulla molteplicità dei punti di vista, sulla condivisione dell’imperfezione narrativa. La mimica accentuata, la gestualità esilarante di Dimase permettono ai piccoli spettatori di avvicinarsi alla tradizione orale attraverso meccanismi moderni che conoscono bene; Narrabot 2.0 è la messa a fuoco di una comicità in cui letteratura e contemporaneità si mescolano in uno scambio di ruoli, in cui l’esistenza diventa una lavagna nera su cui è sempre possibile cancellare per ricominciare dal principio o, come farebbero i ragazzi oggi, uno schermo su cui ‘resettare’ con un bel crl alt canc, per ricominciare. E per ricordarcelo dopo il lieto fine, meglio gridarlo a gran voce, control alt canc! per ricominciare di nuovo con ‘c’era una volta..’ per rivivere altri divertimenti, perchè per dirla con le parole di Calvino, il divertimento è una cosa seria, anzi, serissima.