La mattinata di ieri, per le ultime classi delle scuole primarie e pure per qualcuno frequentante scuole medie superiori di primo grado di Bitonto e frazioni, è iniziata ufficialmente cantando a squarciagola “Uno”, la bellissima canzone di Ermal Meta. Bellissima e soprattutto attagliante con il tema della giornata: i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che, nonostante ci sia un’apposita Convenzione delle Nazioni unite datata 1989, non sono ancora rispettati in molteplici parti del mondo. E la pandemia, poi, non ha affatto giovato in tal senso.
L’appuntamento, per la “Marcia dei Diritti”, allora, era alle 9. Piazza Cavour, però, il salotto cittadino, pullulava di colori, di gioia, di allegria, di striscioni già da molto prima. Tutti insieme (rigorosamente con la mascherina), con forza, a ribadire che anche i più piccoli hanno diritto all’inclusione, alla sopravvivenza, alla libertà di espressione, di avere una famiglia, una casa, qualcuno che li accudisca e li voglia bene, un mondo che si ricordi di loro.
E, forse, dopo la pandemia ma ancora nel bel mezzo di un nemico che non vuole lasciarci, è ancora più bello ricordarlo. Tutti insieme, appassionatamente. Con insegnanti e genitori.
“Questa è una giornata – ha ricordato l’assessore alla Pubblica Istruzione Angela Scolamacchia – che sentiamo molto e prepariamo tanto. È una emozione ritrovarci dopo due anni passati. La scuola bitontina ha risposto in massa e, ancora una volta, ha fatto capire che quando viene chiamata in causa, c’è e risponde presente”. Ed è stato proprio il suo assessorato, con la partecipazione fondamentale del Sistema di accoglienza e integrazione (Sai), a (ri)volere la marcia.
“Siamo insieme per reclamare i vostri diritti e pure a gran voce – ha spiegato il sindaco Michele Abbaticchio -. Bitonto, in passato, non è stata molto generosa con i bambini, e perciò uno dei nostri obiettivi era quello di restituire alla enorme generosità che i bambini mostrano verso la città. Ed ecco, quindi, i parchi gioco, la Cittadella del bambino a Villa Sylos, e siamo qui oggi per dirvi grazie per la vostra presenza e per rimproverarci quando le cose non vi piacciono. Non dovete mai sentirvi servi di qualcuno perché voi siete i protagonisti”. Lo diceva anche Michael Jackson con un’altra bellissima canzone: “Heal the world”, che si è sentita riecheggiare più volte durante tutta la mattinata.
Siccome i protagonisti sono stati loro, i bambini, non poteva mancare chi ne fa da “custode”, in tutta la Regione. Ludovico Abbaticchio, dal 2017 Garante pugliese dei diritti del minore.
“I bambini sono l’elemento più importante di un cerchio composto da famiglia, scuola e dalla comunità e che si chiama fiducia. Dobbiamo volerci bene tutti, stare sempre insieme, parlare con i genitori e i professori. Saper dare fiducia a un bambino vuol dire dargli serenità, tranquillità, rispetto e la possibilità di sentirsi libero. Il Covid ha cambiato molte cose nella vita dei minori perché ha aumentato il rischio di adescamento attraverso Internet e i Social, di isolamento, di evasione scolastica. La Regione, negli ultimi cinque anni, ha lavorato bene sotto l’aspetto dei diritti dei minori e ha coinvolto tantissimo gli enti locali e questo è e dà un valore aggiunto”.
E via poi, con la lettura di diversi articoli della Convenzione del 1989 (non solo in Italiano, ma anche in arabo e altre lingue) e in marcia per la città.