Recesso
dalla partecipazione in Banca etica S.p.a. Attività di contenimento
e razionalizzazione dei costi per la società consortile “Conca
barese s.c.r.l”.
E,
soprattutto, alienazione della partecipazione nell’Azienda servizi
vari (Asv) tramite la cessione delle quote.
Con ilPiano operativo di razionalizzazione delle società e delle
partecipazioni societarie targato Comune di Bitonto (lo chiedono
direttamente da Roma, con la legge apposita n°190 del dicembre
2014), licenziato qualche giorno fa dalla giunta comunale e che
adesso attende il via libera dell’Assemblea consiliare, da Palazzo
Gentile intendono proseguire il buon andamento dell’azione
amministrativa e il contenimento della spesa.
Attraverso
una priorità ben precisa: il processo di razionalizzazione della
società partecipata Azienda servizi vari S.p.a, a cui però il
Comune è costretto, si legge, «dalla
situazione di non conformità normative in cui si trova la Società,
non conformità venutesi a creare nel corso del tempo anche a seguito
delle continue trasformazioni e modifiche apportate dalle leggi nel
settore delle partecipazioni societarie».
I
numeri. Le
cifre, innanzitutto. Dicono che da corso Vittorio Emanuele
partecipano a sette società. In cinque (Azienda servizi vari, Conca
barese, Gal Fior d’Olivi, Banca etica, Sanb) c’è la partecipazione
diretta, in due (Azienda servizi vari autolinee e Autoservizi S.p.a,
la Società consortile del Gal “Fior D’Olivi”) quella indiretta.
Delle prime 5, poi, due, e cioè Asv S.p.A. e Sanb S.p.A. sono anche
controllate dal Comune di Bitonto e, inoltre, per la Sanb S.p.A., il
Comune di Bitonto, insieme all’Assemblea dei soci, effettua il
controllo analogo secondo le disposizioni di legge e statutarie.
Cessione
quote Asv. La
parte più cospicua del Piano comunale riguarda il rapporto tra
Palazzo Gentile e l’Asv. Già cambiato negli ultimi mesi (non esiste
più il Consiglio di amministrazione, ma è stato nominato
l’amministratore unico), è destinato a modificarsi ulteriormente.
Il
Comune, infatti, è costretto a cedere le quote di partecipazione, e
tutto dovrebbe avvenire entro settembre.
Tutta
colpa dell’arrivante Servizi ambientali del Nord barese (Sanb,
appunto), verso la quale, si legge negli atti, «si
configura ad oggi come Società che svolge servizi analoghi. La
costituzione della Sanb S.p.A. ha di fatto messo l’Asv in tale
posizione, quella di una Società partecipata direttamente dall’Ente,
con funzioni non strettamente necessarie alle sue finalità
istituzionali, poichè le stesse vengono (verranno) svolte da una
nuova società costituita appositamente a tale scopo secondo le norme
vigenti. A ciò si aggiunge l’impossibilità del Comune nel
detenere partecipazioni in società che svolgano attività analoghe o
similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti
pubblici strumentali».
L’azienda,
comunque, non dovrebbe risentirne. «L’analisi
dei bilanci riferiti agli esercizi dell’ultimo triennio – si
evince –mostra una situazione economica aziendale molto positiva, tanto in
considerazione e in conseguenza anche della capacità che la medesima
ha avuto di mettersi sul mercato attraverso la partecipazione a
gare».
La
conferma arriva anche dal sindaco Michele Abbaticchio, secondo cui«l‘asv
è un patrimonio che abbiamo rivalutato e che distribuirà quegli
utili a favore dei cittadini, evitando altre tasse che questo
maledetto contesto economico vorrebbe aggiungere».
L’opposizione,
invece, non vede tutto rose e fiori. Il capogruppo del Partito democratico, Francesco Paolo Ricci, infatti,
nell’ultimo Consiglio comunale, ha chiesto esplicitamente «un
incontro sul tema Asv per capire il destino di questa società e dei
dipendenti»(http://www.dabitonto.com/politica/r/consiglio-comunale-fra-variazioni-di-bilancio-nuovi-progetti-sac-e-variante-integrativa-per-sp231/7772.htm).
Banca
etica e Conca barese. Deciso,
anche, il recesso dalla partecipazione in Banca etica, in quanto «le
attività della partecipata in argomento, infatti, non si possono
ritenere strettamente necessarie per il perseguimento delle finalità
istituzionali del Comune, né finalizzate a produrre “servizi di
interesse generale” di impatto immediato sulla collettività
locale».
Per
quanto riguarda la Conca barese – di cui Abbaticchio era presidente
fino a qualche mese fa – l’attività di contenimento deriva dal
fatto che «si
è evidenziata una non coerenza con alcuna indicazione statutaria in
merito al contributo annualmente definito dall’Assemblea dei soci,
necessario al recupero dei costi ordinariamente sostenuti per il
proseguo delle attività consortili».