Can che abbaia non morde. Ma almeno si spera che faccia da antifurto.
Un tempo, per scongiurare visite indesiderate, gli antichi romani scrivevano all’ingresso delle loro case la formula “cave canem“, cioè “state attenti al cane“, che doveva bastare per stare sicuri.
Persino nel dialetto nostro più remoto, quel verbo “cavere” ha generato “gavetèue“, che vale appunto “scansarsi dai pericoli“.
Ora, in una strada centrale di Bitonto, un’immagine curiosa ha colpito alcuni nostri colleghi di Apulia.tv, qui in trasferta, che non hanno esitato a paparazzare: un cagnolone, che immaginiamo buonissimo, in posa statuaria sul cofano di un’auto a guardia di quel che sembra un vero reperto archeologico.
Basterà a tenere lontani dai “topini” che non risparmiano alcun automezzo?
Intanto, lui è lì, quasi ogni giorno, serafico, zampe anteriori penzoloni e orecchie ritte.
E non c’è dubbio che non esiterà a riconoscere il sua amato padrone lo splendido quadrupede, visto che si chiama omericamente Argo…