Ho conosciuto padre Fulvio l’anno scorso, dopo qualche
telefonata “formale”, durante il Carnevale a Palombaio. Lo cercavo
disperatamente per un’intervista ma di lui nemmeno l’ombra. Nemmeno l’ombra, perché
Fulvio era la luce.
Era mascherato anche lui, come tutti i nostri
concittadini, da candela. Così si ricompose un attimo e mi accolse con il suo
sorriso d’un uomo rimasto bimbo, bimbo a cercar “il bello” (“perché il bello è il Signore”) nei volti
dei bimbi che si divertivano e dei grandi che lasciavano per un attimo via le
preoccupazioni d’ogni giorno.
Ieri sera, il volto dei palmaristi e quello di padre Fulvio erano tristi, come due innamorati impreparati ad una separazione. L’intera comunità
si è riversata nella parrocchia di Maria SS. Immacolata per abbracciare l’ultimo
saluto del tanto amato parroco.
I ragazzi della parrocchia hanno preparato striscioni,
palloncini variopinti, video musicali, lettere di ringraziamento, trattenendo,
a stento, qualche lacrima.
Dopo cinque anni di tanti cambiamenti, manifestazioni
come il presepe vivente ed il carnevale – divenuti appuntamenti fissi per il
cartellone del nostro Comune -, l’oratorio, il giornalino della parrocchia, i
campi estivi, l’impegno sociale, la vicinanza ad una comunità che ha riscoperto
la fede, ieri sera il testimone è stato passato a padre Romualdo.
Il nuovo compito di padre Fulvio sarà nella provincia
religiosa “Santa Maria della Speranza”, come delegato superiore, che comprende
le comunità stimmatine di Sud Italia, India, Indonesia e Filippine. Da domani
il suo posto sarà a Battipaglia.
«Non dite a padre Romualdo che chi c’era prima
faceva così e non chiedete le stesse cose che chiedevate a me, ogni strada è
una nuova strada. Sarà bello ricominciare e dovete essere voi i veri portatori
di luce, voi a proporre, a farvi promotori di una frazione che deve continuare
a crescere forte di aver riscoperto l’amore per il Signore. Lui c’è sempre e
come dite voi: “Fidiamoci di Dio, che è un bel fidarsi”».
C’è una comunità che
cresce, che ha bisogno di abbracci e di attenzioni, di luce… magari anche
sulla strada (consiglieri metropolitani, pensateci voi perché per questo Dio non basta) sempre troppo buia per
le tante auto che raggiungono la città…