Dopo anni di intermediazioni e lavoro, l’ex convento dei Carmelitani (con il chiostro) e la chiesa annessa dedicata alla Madonna del Carmine – inseriti nel complesso dell’Azienda di Servizi alla Persona “Maria Cristina di Savoia” – sono passati dalle mani dell’Ente a quello della Diocesi di Bari – Bitonto.
D’intesa con la Regione Puglia e con la firma del commissario straordinario, Marco Preverin, la chiesa è stata trasmessa alla Parrocchia di San Giovanni Evangelista (la stessa della Cattedrale, per intenderci) per un tempo di 99 anni, assieme ad una parte del giardino attiguo e alla servitù di passaggio attraverso l’ingresso principale della struttura. Un lavoro cominciato già dal presidente Giuseppe Elia, poi con un forte impulso di Vito Masciale e delle consigliere del CdA Grazia Scaraggi e Marianna Pischettola.
“Abbiamo rimesso in piedi meccanismo molto complesso e su richiesta dalla diocesi abbiamo messo a disposizione questo luogo, in modo tale che potesse essere nuovamente utilizzato per il culto”, ha detto il governatore Michele Emiliano intervenuto all’importante incontro.
Un luogo che, a detta dell’avvocato Lorusso (che ha sostituito Preverin durante la cerimonia) “riuscirà a valorizzare ancora di più il patrimonio dell’Asp “Maria Cristina” per far sì che al suo interno ci sia un presidio a tutela dei minori e delle famiglie: è una consonanza perfetta con le finalità previste dallo statuto della struttura”.
Infatti, sono proprio gli abitanti della zona a sentirsi trascurati e, spesso, impossibilitati a raggiungere le chiese del centro storico perché sprovvisti del pass per l’ingresso nella zona ZTL.
“Questa chiesa – ha confermato Mons. Francesco Cacucci, della diocesi Bari – Bitonto – risponde soprattutto al bisogno di questo territorio, perché gli insediamenti che si sono verificati rendono difficile recarsi fino alla Cattedrale”.
“La chiesa, dove già viene celebrata la messa – ha chiarito don Ciccio Acquafredda, rettore della Cattedrale -, potrebbe già cominciare a creare un momento di incontro con i bambini, con i giovani, con le famiglie, per creare i presupposti di una futura parrocchia vera e propria. Per ora, la cosa importante è dare vita a questa chiesa non solo un giorno a settimana, ma tutti i giorni per poter essere davvero anima per tutta la zona che si sente un po’ estranea al centro storico”.
La Chiesa dei padri Carmelitani, d’impianto medievale, fu completata nei primi del Cinquecento, poi ampliata e arricchita nel Settecento con l’opera delle Botteghe di Carlo Rosa – che “firmarono” il soffitto a lacunari – e Nicola Gliri – autore delle lunette del chiostro -. Proprio per raccontare l’evoluzione della chiesa, ieri mattina, in questa festante occasione il prof. Stefano Milillo, attento storico e studioso, ha presentato il suo volume “La Chiesa del Carmine a Bitonto” (Deste Edizioni).