Un ultimo saluto, l’ultimo saluto ad una piccola
creatura appena 19enne volata via in un cielo novembrino pieno di
tristezza.
Una tragedia infinita, nata all’apparenza da quella
che poteva sembrare un’inezia.
Il giovane Alessandro, affetto da tetraparesi, colto
da una difficoltà di deglutizione è stato accompagnato in ospedale, prima al
PPI di Bitonto e poi al San Paolo, ma durante il tragitto il piccolo cuoricino
ha smesso di battere.
“Il più bel dono della mia vita poteva essere salvato”, dice il padre, Adel Ouslati, ai microfoni dei colleghi di Punto Tv, e di
qui, su richiesta della famiglia, si è aperta un’inchiesta sulle modalità del
decesso – pare causato da soffocamento – che vede al momento tre indagati d’ufficio: è
stata effettuata l’autopsia sul corpicino di Alessandro dal prof. Francesco Introna.
Tra 90 giorni i risultati.
Intanto, ieri pomeriggio, nella commozione si sono
svolti i funerali presso la Cattedrale.
Nel salmo si è ripetuto “Il Signore è la mia luce e la mia salvezza”, «Vogliamo invocare, in questa eucaristia – ha detto nell’omelia don
Massimo – la luce del Signore sulle tenebre della vostra tristezza».
« Invochiamo
la Sua salvezza affinché ci liberi dalla disperazione, Lui ci invita a entrare
nella pienezza di Vita, nella Sua risurrezione»,ha concluso il parroco.
«Una
meravigliosa creatura che Dio ha voluto prendere nella sua famiglia –
ha commentato una conoscente commossa sull’altare -. Quella di Alessandro è una famiglia con grosse difficoltà economiche,
ma nonostante tutto non gli hanno fatto mai mancare nulla: fare la loro conoscenza
mi ha insegnato cosa significa essere umili».
E poi ha concluso. «Un
appello alle autorità bitontine: non riservate a questa famiglia cure
occasionali, specie ora che Alessandro non c’è più».