Scoperto
il continente americano, distrutto tutto ciò che c’era da distruggere delle
millenarie Civiltà Elaborate dagli Indigeni, agli incivili europei, che a turno
posavano il loro feroce tallone sul suolo americano, si presentò, “statim” il
problema della manodopera a basso costo, anzi, a costo zero per la coltivazione
delle immense distese di terre, che avevano, proditoriamente, ai nativi
sottratto.
Il problema fu, immantinente, risolto: la deportazione, da parte dei
“civilissimi” avanzi di galera europei, di milioni di africani, stivati, fino
all’inverosimile, in carrette del mare, resi schiavi, nelle terre “da dio
destinate” ai beceri guadagni dei “civilissimi” inventori dello “schiavismo”,
forzati a lavorarle, senza orario, senza diritti, sino a schiattare per la
fatica.
Ovviamente, in difesa di questi Uomini, non considerati “figli di Dio”
la chiesa del bergoglio, che verrà, si palesò quella che era stata per oltre un
millennio: al servizio delle classi egemoni, dei potenti, dei prepotenti.
Tranne, bartolomé de las casas (1484-1566), vescovo domenicano che, però, prima
di porsi a fianco degli africani schiavizzati nelle colonie, era stato
“proprietario” di schiavi e, si oda, si oda, aveva proposto a carlo V,
l’imperatore, l’importazione di “negri” africani per sostituire gli indigeni
nei ”laboriosi inferni delle miniere d’oro delle Antille”.
Nonostante che la
“Dichiarazione d’indipendenza americana” del 4 luglio 1726, irrefutabilmente,
Dichiarasse che a “tutti gli uomini è
riconosciuto il diritto alla vita, alla libertà, e al perseguimento della
felicità”, la Corte
suprema americana, decretando l’incostituzionalità della “segregazione
razziale”, aprì la strada alla sua definitiva abolizione nel 1964 con
l’approvazione del “Civil Rights Act”.
Solo, quindi, nel 1964 dal 1726 quando fu
promulgata la “Dichiarazione d’indipendenza americana”!
Ma ciò che è registrato
nella sottocultura di un singolo o di una comunità non può essere abolito,
cancellato per Legge e negli “states” aleggia con insistenza il razzismo, non,
Precisiamo, nell’Ufficialità della Legge, “sed”, fortemente, nelle coscienze.
Basti pensare che le carceri americane sono piene di neri e di afroamericani;
che la pena di morte, senza pensarci due volte, viene comminata, soprattutto,
ai neri e agli afroamericani; che la polizia spara e uccide neri e
afroamericani, pur, con le mani alzate,
pur disarmati, impunemente; che ci fu bisogno dell’Olocausto nel 1963 di Martin
Luther King e di Malcolm X nel 1965 ché l’Uguaglianza tra gli Uomini fosse
Sancita dalla Legge e avesse, pur, pallidi riscontri nelle relazioni
interpersonali tra bianchi e neri, in un paese senza memoria storica e
individuale.
Sì che un politico (???), che ha pescato e pesca il suo eloquio
dall’immondezzaio di tutti i pregiudizi razziali; che promette sfracelli nei confronti di coloro che sono al mondo
senza le sue qualità di bianco negriero e non miliardari di dubbia Eticità
imprenditoriale, l’ineffabile donald trump, un salvini con qualche dollaro in
più, un le pen con la vagina della le pen al posto del cervello, un orbàn
invecchiato e più cafone dell’originale, rischia di diventare padrone del
mondo, dopo essere stato eletto alla “casa bianca”.
L’”isis” fu patrocinata da
obama per destabilizzare il regime siriano di assad; come furono incoraggiati
dai suoi predecessori i talebani ché contrastassero l’invasione sovietica
dell’afghanistan, paese ricco di tutto ciò che possa servire ad una grande
potenza, come gli “states”, se statuisce di impegnarsi, direttamente o
indirettamente, in un conflitto.
Le armi le producono e le vendono ai
guerreggianti di fiducia le lobby
statunitensi della produzione bellica, che danno un grande apporto in voti e in
finanziamenti all’elezione di un presidente, ad esse devoto, diligente
nell’inventarsi o nel dare l’assenso a guerre e guerriglie; nel contempo,
eventualmente, si impedisce ad una nazione centrale concorrente di mettere le
mani sulle ricchezze del sottosuolo del paese invaso. Furono amici di bush senior, al tempo del conflitto
tra iran – iraq, osama bin laden e
saddam hussein.
Ma il petrolio irakeno faceva gola alla famiglia bush, da
sempre, impegnata in traffici petroliferi, sì che molti dubitano che bush
junior non sapesse dei preparativi di osama bin laden per l’attacco alle “torri
gemelle”, così come molti dubitano che roosevelt delano non sapesse che i
giapponesi stessero preparando l’attacco alla base navale statunitense di
“pearl harbor”.
Il primo dichiarò che tutto era stato fatto “a sua insaputa”
per avere il pretesto: di sbarazzarsi di osama, un amico – nemico, ormai,
scomodo, indifendibile che aveva organizzato attentati ad ambasciate americane
in tutto il mondo; di invadere l’iraq e far fuori saddam, unico ostacolo
all’impossessamento da parte della famiglia bush del petrolio irakeno.
Il secondo per avere, finalmente, il consenso dell’opinione pubblica americana,
affranta per la strage di militari americani e per la distruzione della flotta
navale americana di stanza nel pacifico, all’entrata degli “states” nella
seconda guerra mondiale. Evidentemente, le lobby delle armi premevano sulla
“casa bianca”, ché due o tre mila militari morti e un centinaio di navi
affondate valevano ben gli immensi profitti da una guerra. Proviamo a
immaginare un verosimile dialogo tra i presidenti degli “states” (nessuno escluso.
Comunque, dialoghi siffatti si possono
congetturare intavolati da parte di tutti i governanti di nazioni ex
colonialiste o neocolonialiste) con i dittatorelli, da essi elevati al potere,
o con la variegata “genia” di sceicchi, emiri, famiglie reali, come quella
saudita. Ecco i minacciosi moniti dei primi ai secondi: ”Con i nostri contingenti
militari, dislocati nei vostri territori, con le armi, che noi vi vendiamo al
prezzo da noi stabilito, vi manteniamo al potere e vi diamo la possibilità di
fare la vita da nababbi, di arricchirvi senza limiti, nonostante di ciò che ci
vendete o ci venderete da noi sarà fissato il prezzo e le modalità di
pagamento. Pertanto, ci dovete vendere il petrolio e le materie prime del
vostro sottosuolo, sempre, al prezzo da noi “proposto”, pur se lo farete
controvoglia. I vostri popoli in miseria? Non è un problema.
A roma un
bergoglio qualsiasi sarà capace di trovare per i vostri popoli, che noi,
purtroppo, forzeremo a migrare, un tozzo di pane e per tetto il cielo europeo
di stelle. Francesco, a differenza di altri papi, s’è messo dalla parte di
coloro che soffrono a causa nostra e vostra, perché ha capito che gli ingiusti,
come noi siamo, non sanno più che farsene del pulpito, che in passato faceva da
cassa di risonanza dei loro interessi. Agli ingiusti, come noi siamo, basta,
oggi, uno “spot” televisivo per addormire milioni di babbei”.
Insomma, rapporti
di pidocchioso stampo neocolonialistico e imperialistico! Se qualche
dittatorello, come saddam, o mubarak, incomincia a fare capricci, subito,
con i mezzi a disposizione del
“pentagono” e della “cia”, gli “states” destabilizzano il capriccioso, senza,
però, valutare la conseguenze drammatiche, a dir poco, in intere aree
geografiche a causa del cambio della guardia in uno stato e il cruento effetto
domino, che in esse determina. Si Consideri la cosiddetta primavera araba:
guerre civili in siria, atti di terrorismo quotidiano in iraq, in egitto,
guerra civile in libia.
Per quanto riguarda la libia di gheddafi, la francia di
sarkozy fu la più solerte, confortata dal consenso del nostro senile
guerrafondaio, napolitano, nel bombardare le postazioni militari del ras
libico, la più implacabile nocchiera nel farlo fuori, perché, pare, che il
presidente francese per la sua campagna elettorale avesse chiesto in prestito 50milioni di euro a gheddafi al quale, brigando
per la sua destituzione, non avrebbe più restituito. A braccio, abbiamo Analizzato
le cause e le colpe dei governanti europei e degli “states” nel lontanarsi di
innocenti affamati dalla miseria in cui sono stati, sono dai loro governi tenuti, nonostante le zolle,
che li ha generati, siano ricche di tutto ciò che potesse, possa loro
assicurare una vita dignitosa (Ma esse sono, furtivamente, rovistate dai
ladroni colonialisti o neocolonialisti o imperialisti e dai loro “re
travicelli”!) o dalle guerre che le lobby delle armi internazionali rinfocolano,
lucrando sul sangue che intere popolazioni sono costrette a versare in siffatti
conflitti.
“Sed”, al di sopra delle
angherie e delle prevaricazioni dei pochi, c’è l’Istinto di Conservazione, di
Sopravvivenza dei Molti angariati e prevaricati. E’ ora, quindi, che i salvini
e compagni nazionali e internazionali zittiscano o li si facciano zittire con
il loro oscuramento da parte dei media, delle loro ”stronzate”.
Se la
televisione, come Dice Andrea Camilleri, trasforma ogni evento in
spettacolo, la messa in mora dei
tromboni, che non conoscono la
Storia, la Visione
di Uomini e Donne, di Vecchi e Bambini in Cammino potrebbe Convincerci che Nutrono
la Speranza
in un Futuro Migliore, se Costoro Camminano e che Sta, anche, a Ciascuno di Noi
Agire, Lavorare ché nella Speranza sia la Realtà Inscritta, ché Ciò che
E’ nel Regno dell’Immaginazione E’ nel Regno della Realtà.