Stato di agitazione per i 22 dipendenti dell’Asp, l’Azienda dei servizi alla persona “Maria Cristina di Savoia”. Con una nota a firma dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Flp e diffusa in città nei giorni scorsi, i lavoratori dell’Istituto mettono in auge tutto il loro disagio e le preoccupazioni per un futuro che si presenterebbe niente affatto roseo.
In modo particolare, alle maestranze «non è piaciuta l’ipotesi del mancato pagamento degli stipendi di gennaio 2014 e dell’incertezze economiche per il futuro dell’ente, fatta dal presidente dell’istituto. Ma soprattutto non piace la gestione dell’azienda cosi come condotta in questi anni che ha visto decadere la capacità imprenditoriale istituzionale a favore della concorrenza delle cooperative sociali ospitate proprio all’interno dei locali dell’istituto».
Sotto accusa, anche, «la poca capacità imprenditoriale del consiglio di amministrazione e dei noti cattivi rapporti politici con l’amministrazione locale di Bitonto che dovrebbe favorire lo sviluppo assistenziale dell’Asp con l’invio dell’utenza».
I lavoratori, allora, non ci stanno, e fanno sapere che intendono portare la loro battaglia all’attenzione della Regione Puglia, del comune di Bitonto e della Prefettura di Bari. E che, «hanno deciso azioni di lotta da portare anche all’esterno con manifestazioni, nonché, in ultima analisi, l’organizzazione di una giornata di sciopero».
Il presidente dell’Istituto, Giuseppe Elia, respinge in parte le accuse. «Non ci sono i soldi per gli stipendi perché i comuni non pagano», precisa dalle colonne de “La Gazzetta del Mezzogiorno” «Bari, Ruvo, Terlizzi hanno situazione debitorie di mesi».
Nessuna concorrenza con il privato sociale, ospite della struttura: «Le cooperative sociali che operano nel “Maria Cristina” si occupano di disabilità, attività che non rientra, ad oggi, nella nostra offerta di servizi alla persona».
Elia, poi, ammette la presenza di ristrettezze economiche (confermate anche dal Consiglio di amministrazione), smentisce i cattivi rapporti con il Comune e annuncia per oggi un incontro tra Regione, Provincia, Comune e sindacati per capire il da farsi.
Anche la politica interviene sulla vicenda, e lo fa sia a destra che a sinistra. Secondo il sindaco Michele Abbaticchio, «proprio in questi giorni abbiamo affidato al “Maria Cristina di Savoia” la gestione del “centro famiglie”, completando un iter amministrativo molto complicato. Abbiamo inoltre sbloccato alcune fatture arretrate, da liquidare. Si tratta di gesti concreti, a sostegno dei lavoratori e del futuro dell’istituto».
Molto critico verso l’amministrazione, invece, il capogruppo Forza Italia Domenico Damascelli, secondo il quale è assurdo che il Comune ritardi nei pagamenti, mentre secondo il piddino Francesco Paolo Ricci i problemi odierni della struttura nascono da scelte del passato su cui il Consiglio comunale non si è mai pronunciato.