“Una tragedia, una tragedia. tremenda, assurda, schiantante“.
Il bitontino Alessandro Lisi, giovane funzionario di una grossa azienda barese, da sempre impegnato nel volontariato, è sgomento.
Ha il cuore pieno di paura.
Proprio come i parigini.
La serie imprevedibile di attacchi terroristici diffusi in più punti della capitale francese ha trasformato Parigi in un deserto vuoto e surreale.
Il silenzio esplode assordante fra vie e palazzi. “In poche ore, tutto di è trasformato. Qui, sono tutti terrorizzati, nessuno più scende per strada. E’ impossibile immaginare come ci si sente adesso per chi non sta vivendo queste situazioni. Quante parole inutili ho ascoltato e letto in queste ore“.
“Alloggio ad un quarto d’ora dal Bataclan, il teatro dove c’è stata la mattanza di innocenti. E l’altra sera ero nel X arrondissement, non distante dal ristorante del IX. E la sera prima ero stato proprio in un locale in quei paraggi. Solo qualche ora prima e poteva cambiare anche la mia sorte. Tremendo pensarci“, trema ancora la voce di Alessandro. Che ha provveduto a comunicare ai suoi cari che sta bene.
Ma queste sono ferite della Storia che nessuno potrà mai medicare…