Dalla signora Sabrina Ragno riceviamo e pubblichiamo. “Egregio Direttore, invio questa mia missiva per sottoporre all’attenzione della stampa locale e della cittadinanza tutta, “l’Odissea” che ormai da tanti anni attanaglia l’azienda di famiglia, la RGN Costruzioni, che in questo momento mi onoro di rappresentare. Tutto cominciò quando, circa 7 anni fa, l’azienda succitata acquista un ramo d’azienda vincitrice di appalto ed eredita l’incarico, onere e onore, di costruire il ponte, cosiddetto “a due luci”, a risoluzione “livelli sfalsati” voluto tra la S.P 231 ex S.S.98 e la S.P. 218 –poligonale di Bitonto-, con realizzazione di sovrappassi alla Ferrovia Bari Nord e all’antica comunale via Appia. E’ un ponte di importanza strategica sia per i collegamenti tra aeroporto, zona artigianale e la stessa S.P 231 sia perché favorisce una migliore viabilità con l’opportunità di una inversione di marcia nelle immediate vicinanze del nostro centro abitato. Nonostante questi lunghi anni in cui è successo di tutto di più: intoppi e lungaggini burocratici, tempi morti, calcoli errati, varianti apportate, varie nomine di tecnici da parte dell’Area Metropolitana (committente del lavoro), l’opera è al 60% della sua realizzazione, con due spalle erette e una terza in via di ultimazione, più l’intero impalcato sovrastante da farsi. Per quanto riguarda l’offerta economica, l’azienda già lamenta l’applicazione di tariffe standard, come da tabelle ufficiali del comparto edilizio, le quali non sono assolutamente congrue a quelle vigenti di mercato. Un ulteriore contrattempo dovuto a dei calcoli strutturali errati proprio sul tratto che interessa la Ferrovia Bari Nord, ha nuovamente sospeso i lavori, creando non pochi disagi e difficoltà. Si è dovuto attendere tutta la perizia e la relazione dell’Ufficio Tecnico interno all’Ente Ferrovia, che solo l’11 agosto scorso si è espressa con una approvazione della variante proposta e quindi con una autorizzazione alla prosecuzione dei lavori. L’Azienda inoltre lamenta un ritardo dei pagamenti da parte dell’Area Metropolitana e per quota parte anche del Comune di Bitonto. Non vogliamo pensare alla nefasta eventualità di abbandonare il progetto del Ponte, in cui sono state investite tante energie. Questo ci addolorerebbe molto. Non ultimare l’opera sarebbe un gravissimo danno etico ed economico per la collettività, per tutti i cittadini che con le loro tasse sostengono i progetti di interesse pubblico”.