Bitonto, da un po’ di tempo a questa parte, è
di certo più gradevole.
Musica, divertimento ed intrattenimento per i
giovani sono i tòpoi di questa estate, ma la convivenza tra locali e residenti
non è delle più idilliache.
Nelle scorse settimane alcuni eventi sono
durati oltre i limiti delle norme per la produzione dei suoni.
«Abbiamo ricevuto
alcune proteste – ci spiega il vicesindaco Rosa Calò – così mercoledì mattina (14 agosto, ndr),
con l’assessore Mangini e al Tenente della PM Perrulli, ho incontrato il
gestore di un noto esercizio commerciale di piazza Cavour per chiarire i
termini di una giusta convivenza tra esercenti e residenti della zona della
nuova movida bitontina».
Armonizzare le esigenze di chi vuol divertirsi
e di chi deve destarsi presto al mattino per lavorare «garantendo – continua la
Calò – il benessere psicologico e
salutare dei cittadini».
Il problema sorge dal fatto che, pur essendoci
leggi nazionali (legge quadro n.447/95)
per l’inquinamento acustico, manca un regolamento
comunale (che doveva esser scritto entro sei mesi dall’emanazione della
legge).
Cosa che toccherà, quindi, a questa amministrazione.
Il programma prevede, infatti, una classificazione del territorio in zone acusticamente omogenee, assegnando ad
ogni porzione di territorio una classe acustica a cui applicare determinati
valori limite di rumore dipendenti dalla densità di popolazione, dalla
presenza e densità di attività artigianali, commerciali ed industriali, dalla
vicinanza con le infrastrutture di trasporto, dalla presenza di recettori
sensibili, dalle classificazioni acustiche dei comuni confinanti e da ancora
altri fattori.
«Il rispetto della
legalità – conclude la professoressa – è dare il via ad un cammino di vivibilità
della città a 360° per garantire senso di rispetto per tutti i cittadini, di
tutte le fasce d’età».
Attendiamo, dunque, fiduciosi…