Era il 1 luglio 1967 quando è partita la missione lavorativa dell’Azienda Servizi Vari S.p.A. di Bitonto, esattamente quattro anni dopo essere stata istituita.
Sono trascorsi 50 anni da allora e ad oggi «possiamo dire che è una dei patners più affidabili –ha ricordato il Sindaco Michele Abbaticchio, nella cerimonia commemorativa tenutasi, ieri, presso la Sala degli Specchi di Palazzo Gentile- anche fuori dal nostro territorio, indipendentemente dall’andamento economico e normativo. Il loro valore aggiunto è poter lavorare per la sua famiglia, che quotidianamente cura e fa crescere».
«E’ difficile procedere mediando i sentimenti, la legge che continua a cambiare e il modo di vedere la nostra collettività. Perciò, è necessaria comprensione ed empatia. Recentemente i rapporti dell’azienda con l’amministrazione si sono intensificati all’insegna di un unico bilancio».
Un pensiero alla storia dell’Asv è obbligatorio e a tal proposito si è espresso un suo ex dipendente, il prof. Gioacchino Brandi: «L’avventura è incominciata quattro anni dopo dall’istituzione dell’azienda con il servizio di affissione e distribuzione, senza alcuna amministrativa e direttore, con molta difficoltà e con sessanta dipendenti. Nel ’69 è incominciata la distribuzione anche delle carni macellarie, nel ’74 è toccato al servizio trasporto pubblico urbano».
«Inizialmente, la raccolta e lo spazzamento sono avvenuti con mezzi abbastanza rudi perché c’era un riversamento indecoroso di rifiuti per strada. Solo negli anni ’80 sono stati introdotti i cassonetti. Si è passati da quelli più funzionali in vetroresina a quelli in lamiera zincata, utilizzati fino a qualche anno fa».
L’azienda da municipalizzata, cioè ente pubblico economico, è diventata speciale per il comprato di servizio, poi società per azioni, acquisendo autonomia organizzativa, e pubblico-privata per una quota del 40% posta sul mercato.
Ultimamente, infatti, si è molto distinta nella Regione Puglia.
«E’ evidente che nel corso degli anni la normativa cambi –ha sottolineato l’ing. Vincenzo Castellano, amministratore unico dell’Asv- e, quindi, che qualche servizio venga perduto, non per volontà di qualcuno in particolare. Abbiamo acquisito l’incarico di servizio urbano a Cerveteri, Mesagne, Santeramo in Colle, Cassano delle Murge e Grumo Appula».
Alcuni cambiamenti non sono stati visti di buon occhio.
«Molti di quei servizi che in maniera encomiabile ha svolto l’azienda sono stati eliminati. Penso, senza alcuna vena polemica –ha commentato il ragioniere Lillino Emanuele Masciale-, che negli ultimissimi anni, sotto gli occhi di tutti, si stia presentando la questione del verde urbano che non brilla più come un tempo. Ho grande rispetto, però, del lavoro svolto dal nostro Sindaco, che ha vinto, ad esempio, la battaglia dell’internalizzazione dei tributi, insieme ai suoi collaboratori, in particolare il dott. Bonasia».
Dubbi simili sulla nuova identità dell’Asv, come azienda privata per la normativa attuale, sono stati esposti anche dall’avv. Michele Coletti, per il quale «è utile ricordare il passato, ma bisogna fare di queste cerimonie un trampolino di lancio per il futuro e cogliere l’occasione per crescere. Dobbiamo custodire il nostro patrimonio e cercare di offrire anche opportunità di lavoro».
«Non avere un’azienda totalmente pubblica ci ha creato certamente problemi –ha ammesso il Sindaco-, ma se lo fosse stata, ci sarebbero stati affidamenti diretti e non perderemmo funzionalmente il 60% degli uffici comunali».
«Quello che contribuisce ad alimentare il concetto di proprietà –ha, così, concluso il dott. Giuseppe Pasculli, direttore generale dell’Asv- è l’indotto. Non dobbiamo disperdere la nostra ricchezza né dimenticare che servizi in settori strategici come l’ambiente, il verde e la sanificazione concorrono nell’obiettivo di render bella una città che vuol diventare capitale della cultura».