Stava
cercando di far entrare hashish
nel carcere di Borgo San Nicola. Il fiuto del cane l’ha
inchiodato alle sue responsabilità. Cosimo
Cervelli, 41enne
di Bitonto è finito nei guai dopo essere stato bloccato
dai “baschi azzurri” del
comando di reparto presso la casa circondariale leccese, diretti dal commissario Riccardo Secci,
e dai cinofili della polizia penitenziaria, di stanza a Trani, dislocati nel
Salento per controlli che, negli ultimi tempi, stanno facendo emergere diversi
casi analoghi.
Già nei
giorni scorsi, infatti, un detenuto, rientrato dopo un permesso premio, era
stato sorpreso con droga addosso, sempre hashish. Questa volta nelle maglie
di ispezioni che si fanno sempre più serrate è incappato un uomo che dal barese
aveva raggiunto il carcere del capoluogo salentino per un colloquio con il
fratello detenuto per violazione della legge sulle armi.
Il
41enne, con precedenti risalenti a diversi anni addietro, era passato indenne
dopo l’identificazione e l’autorizzazione all’accesso. Ma, oltre al personale
di polizia penitenziaria normalmente all’ingresso, ha trovato una brutta
sorpresa in “Pepe”, il cane dei cinofili. Il cui naso infallibile ha indicato
al suo conduttore e agli altri agenti che c’era evidentemente da fare qualche
ulteriore verifica. Ed è così che la penitenziaria ha recuperato un ovulo, confezionato con pellicola
trasparente. Dentro erano celati 15 grammi di stupefacente.
Inutile dire che il nascondiglio prescelto fossero gli slip, proprio nella
speranza di passare indenne.
Di fatto,
l’uomo dal carcere non è più uscito. Andatovi per un colloquio, c’è rimasto con
l’accusa di detenzione
di sostanze stupefacenti, aggravata dalla finalità della cessione nell’ambiente
penitenziario. L’arresto è stato comunicato al pubblico ministero di turno, Emilio
Arnesano.
L’uomo
è fratello di Francesco Cervelli, 38enne, fermato a novembre dello scorso anno dopo una
settimana di irreperibilità. Davanti alla sua abitazione era avvenuto il
ferimento, a colpi di pistola, di due giovani. Per quanto apparentemente
estraneo a quel fatto, l’uomo, già sorvegliato speciale, non era stato trovato
dalla polizia. La cattura avvenne nell’abitazione di alcuni parenti. Aveva
nascosto una pistola con il colpo già in canna nel carrozzino del figlio.