Non è così, Giù, Lettera a mio fratello, Hangover e, ora, Il tuo veleno.
Nella notte tra giovedì 15 e venerdì 16 maggio è andato ufficialmente “on air” il quinto lavoro artistico del rapper bitontino Adriano Barone – in arte H/B – che da un anno a questa parte sta sfornando belle canzoni senza soluzione di continuità, palesando un’ispirazione, un estro di cui non si può fare a meno di parlare e condividere.
Questo pezzo parla sì dell’Amore (uno dei temi ispiranti per eccellenza, da quando la Musica ha fatto la sua comparsa sulla Terra), ma solo di quello che non si riesce a coronare nel senso più profondo e sentimentalmente biunivoco del termine. E, purtroppo, questa mancata corrispondenza può provocare nella parte “lesa”, perché non amata come vorrebbe e come crede di meritare, un malessere viscerale la cui causa è rappresentata solo ed esclusivamente quella “metà” che invece dovrebbe trasmettergli benessere esistenziale.
Mi scrivi sempre ogni notte
Io che svolto tutte le volte
Messaggi senza risposte
Scusa ma è di ghiaccio ‘sto cuore
Giuro che vorrei provarci e
Non pensare che io stia bene
Ma se provo ad avvicinarmi a te
C’è qualcosa che mi tiene
(RIT.)
E tu
Hai voglia di me
Ma non sono nel mood
E ora sono diventato il tuo veleno
Giù
Il mio umore va giù
Credi il problema sia tu
Ma questa apatia mi fa star male davvero
Il passaggio de Il tuo veleno appena proposto illustra chiaramente come la “apatia” di chi non riesce a corrispondere Amore è dovuta più ad un senso di autoprotezione, perché in realtà sa di avere un cuore puro con una gran voglia di amare, ma deve allo stesso tempo cautelarsi per evitare di rivivere sofferenze passate, come se non riuscisse a fidarsi più di nessuno. Ovviamente, questo stallo emotivo porta il soggetto “velenoso” a stare a sua volta male per una simile carenza interpersonale.
La produzione e la postproduzione del pezzo sono stati nuovamente curati dal fidato Claudio Martulli del “19.98 recording studio” di Bari, mentre il video con il testo animato è già presente (e già cliccatissimo…) su YouTube e su tutte le altre piattaforme digitali.
LINK YOUTUBE: https://youtu.be/bnVzOcrlkU8?si=HND90OR0U7i8yw-9
Abbiamo chiesto all’autore del brano se c’è stata una persona in particolare che lo ha ispirato, in pratica, se le intime vicende raccontate in Il tuo veleno sono riconducibili ad una reale, potenziale storia d’amore mai sbocciata.
“La persona in questione è solo ‘indicativa’, non c’è un soggetto specifico in ballo, poiché il racconto si riferisce ad una serie di ragazze che ho avuto modo di frequentare negli ultimi anni senza che nessuna sia riuscita a farmi scattare quella scintilla nel cuore necessaria per avviare una sincera storia d’amore. Tutto ciò mi ha creato un dissidio interiore, mi ha fatto sorgere un pesante dubbio: sono tutte ‘di plastica’ le persone che mi ritrovo davanti o sono io che, a causa delle mie traumatiche esperienze personali precedenti, non riesco a lasciarmi andare come dovrei?”. Questa la schietta e chiarissima risposta del nostro Adriano.
Infine, una nota tecnica sul ritornello che, detto tra noi, ti entra nel cervello con una immediatezza disarmante: “È stato utilizzato l’autotune nel ritornello non perché avessi paura di non essere intonato (ride, ndr), ma perché volevamo ‘spingerlo’ al massimo, rendendolo più musicale e dando pienezza alla voce. Registrando inoltre più voci una sull’altra, come se fosse un coro, abbiamo creato volutamente un effetto che rappresenta le tante ‘voci’ presenti nella mia testa”.
E a noi, caro Adriano, queste tue “tante voci” piacciono un sacco, in primis quella con cui stai continuando a raccontarci di te e di quelle situazioni sentimentali che accomunano un po’ tutti gli esseri umani alle prese con i propri fantasmi interiori…