«La memoria di chi è morto perché faceva il proprio dovere è un dovere, un imperativo primario».
È così che il questore vicario Luigi Peluso ha ricordato Michele Tatulli, il poliziotto bitontino assassinato dalle Brigate Rosse l’8 gennaio 1980 a Milano. Ieri, infatti, si è tenuto il ricordo del giovane agente di polizia, di fronte alla lapide che, all’ingresso di Palazzo Gentile, ne mantiene vivo il ricordo.
Hanno partecipato alla cerimonia sindaco e giunta comunale, insieme ai vertici delle forze dell’ordine di Bitonto. La celebrazione religiosa è stata tenuta da don Domenico Memoli.
«Ricordiamo un agente ucciso dalle Brigate Rosse, ma in realtà il discorso si sarebbe potuto fare con ogni altra organizzazione criminale. L’obiettivo è lo stesso. Ribellarsi alla democrazia diffondendo la paura, il terrore» ha detto il sindaco Michele Abbaticchio, sottolineando l’importanza di ricordare le vittime del terrorismo, ma anche della mafia: «Quanti cittadini sono stati salvati dal sacrificio di Michele e di tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine caduti durante il proprio lavoro? Cittadini che le vittime neanche conoscevano. Ecco perché è importante conservare la memoria».