Sit-in
sospeso, almeno per ora.
L’incredibile
protesta di Francesco Papappicco, medico bitontino in servizio al 118
di Gravina, e di Francesca Mangiatordi, che invece lavora al pronto
soccorso dell’ospedale della Murgia, si interrompe dopo due giorni,
nei quali sono stati incatenati dapprima all’ex sede della Asl di
Bari, sul lungomare Starita, e poi proprio dinanzi all’ospedale di
Altamura.
Perché
protestavano? Per dire un secco “no” al procedimento disciplinare
che l’Azienda sanitaria locale ha intrapreso contro di loro per
presunti comportamenti
non deontologici e danno di immagine alle strutture oggetto di
critica
(http://www.dabitonto.com/cronaca/r/iocimettolafaccia-due-medici-uno-bitontino-in-catene-davanti-all-asl-ci-sentiamo-perseguitati/6880.htm).
Già,
perché da più di qualche mese fa, i due medici/sindacalisti hanno
iniziato a denunciare tutto quello che di non funzionante c’è nella
sanità pugliese.
Ieri,
però, qualcosa si è mosso.
Francesco
e Francesca hanno avuto un incontro di quasi tre ore con il direttore
generale della Asl di Bari, Vito Montanaro (c’erano anche il sindaco
di Altamura, Giacinto Forte, alcuni rappresentanti sindacali, e il
direttore sanitario dell’ospedale murgiano, Alessandro Sansonetti),
«nel
quale – spiega
il medico bitontino ai nostri taccuini – abbiamo
dimostrato che l’impianto accusatorio che ci contestano è
assolutamente privo di fondamento».
La
protesta, allora, è sospesa, ma adesso gli operatori sanitari
dovranno
mettere nero su bianco la propria verità.
Montanaro,
invece, dovrà predisporre le controdeduzioni in tempi rapidi, in
modo da tentare di risolvere una vicenda che ha avuto anche echi
nazionali.