L’ennesima vittima che Bitonto piange in quest’anno.
Drammatico.
Dopo il dramma della famiglia Rizzi con il ventottenne
Vincenzo, e ancora Michele Vitariello
di 29 anni, Michele De Pinto di 23 e l’appena 21enne Francesco Berardi, un
altro fiore è stato reciso troppo presto alla vita: Carlo Cosimo Latilla di
27 anni.
Una risposta ha tentato di
darla don Ciccio Acquafredda, ieri mattina cogliendo le parole del vangelo di
Matteo.
«”Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi
angeli, si siederà sul trono della sua gloria”: la morte di questo giovane ci
apre alla speranza che chiunque crede nel Signore non morirà ma avrà la vita
eterna».
La storia, narrata da Matteo,
è proprio quella di un grande altruismo che da sempre aveva caratterizzato la
vita di Carlo: ogni qual volta “ho avuto
fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero
forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete
visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi […]: ogni volta che avete fatto
queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Andranno solo i giusti verso “la vita eterna”.
«La vita dello spirito è la vita eterna – continua don Ciccio – e se siamo qui è perché ci crediamo: non ci sono parole per poter
esprimere cosa è profondamente la vita ma non basta sopravvivere per poterla
realizzare appieno».